Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Picco di suicidi in vista del Natale l’allarme lanciato dalla prefettura
Numero verde e aiuti ai familiari, a rischio la fascia tra i 45 e i 54 anni
TREVISO Nei primi 10 mesi dell’anno si sono suicidate 64 persone in provincia di Treviso. E il timore è che, con le festività che si avvicinano a passo veloce, il numero possa crescere, dato che i giorni di Natale e di festa sono statisticamente i più difficili da sopportare per le persone che si sentono sole.
Il rischio è che quest’anno la Marca superi il picco dei 66 suicidi raggiunto nel 2011 (il periodo più acuto della crisi economica) diventando una vera e propria emergenza sociale.«Quello dei suicidi è un fenomeno molto frequente a Treviso e in particolare in tutto il Nordest» spiega Maria Rosaria Laganà, prefetto di Treviso. «I suicidi costituiscono un vero pericolo sociale, tanto che si sta generando allarme tra la popolazione». La fascia sociale più a rischio è quella dei piccoli imprenditori e dei liberi professionisti tra i 45 e i 54 anni. «In particolare imprenditori con bassa scolarizzazione, che non ce l’hanno fatta a reggere la pressione e si sono suicidate aggiunge il prefetto - Verrebbe da pensare che una maggiore scolarizzazione comporti anche una maggiore capacità di affrontare situazioni complicate».
Un’altra fascia d’età che ha registrato un aumento di casi di suicidio è quella degli adolescenti. A specificarne le motivazioni interviene Oscar Tonon, ispettore della Questura di Treviso e sociologo. «Molte volte sono i giovani vittima di episodi di bullismo che decidono di compiere il tragico gesto, tuttavia oggi si riscontra che diversi adolescenti, succubi dei social media, siano maggiormente esposti a emozioni e fragilità interne, tanto da deprimersi e arrivare al punto fatale di non ritorno». Come a sottolineare che la rete e i social non siano in realtà un luogo di aggregazione, ma anzi tendano a isolare ancora di più chi è a rischio.
Per combattere questo diffuso malessere, si sono riuniti attorno a un Tavolo della Prefettura circa 25 organi, tra associazioni ed enti locali, che hanno rinnovato il Protocollo d’Intesa, sottoscritto per la prima volta l’anno scorso e indirizzato alla realizzazione di un’attività di rete che proponga e consolidi iniziative di prevenzione per contenere il rischio di casi di suicidi. Sia azioni di prevenzione per le persone che richiedono aiuto, ma anche lavori di ascolto e accoglienza dedicati ai familiari che stanno vivendo un lutto dovuto al suicidio di un loro caro. Il Protocollo d’Intesa, unico in tutta Italia, quest’anno vede l’entrata di nuovi componenti istituzionali: l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Telefono Amico Treviso, l’Istituto Engim Turazza e la Federazione di Treviso dei medici di base. A cui si aggiunge l’associazione regionale «InOltre», che dal 2012 offre un servizio di supporto agli imprenditori in difficoltà e oggi rappresenta il contatto principale per tutti i cittadini che stanno vivendo situazioni problematiche. Dotato del numero verde 800-334-343, InOltre riceve circa 3 chiamate al giorno e aiuta tutte le persone in crisi con percorsi dedicati.