Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La droga per i festini spedita via posta

Treviso, blitz della polizia: due arrestati. Il pacco, sospetto, segnalato dal corriere

- Citter

TREVISO Due persone sono state arrestate dalla polizia di Treviso per detenzione a fini di cessione di stupefacen­ti. Gli indagati, residenti nelle province di Treviso e Rimini, sono stati presi mentre ritiravano dal deposito di un corriere espresso un pacco provenient­e dall’estero, e contenente 250 grammi di droghe sintetiche fra cui Mdma. Il pacco era stato segnalato alla polizia dallo stesso corriere, in quanto sospetto in base alle norme antiterror­ismo.

TREVISO Aveva preso tutte le precauzion­i per non essere identifica­to in caso fosse stato scoperto. Indicando un indirizzo falso a Treviso, ossia lontano dalla città dove vive, e il pagamento tramite carta Poste Pay. Ma a rovinare il suo piano ha provveduto la procedura che tutte le società di spedizioni devono seguire sulla base delle norme antiterror­ismo. Norme che prevedono di segnalare alla polizia consegne che, per una serie di parametri, appaiano sospette. Come quella che Alessandro Bani, 34enne di Cattolica, in provincia di Rimini, aveva richiesto su Treviso. Città nella quale, in passato, aveva vissuto per un lungo periodo. Un pacco che però, in arrivo dall’estero e destinato a un indirizzo, stradario di Treviso alla mano, risultato non corretto, è saltato subito agli occhi della compagnia che gestisce le consegne. La quale si è rivolta alla polizia.

E gli investigat­ori della squadra mobile, guidati dal dirigente Claudio Di Paola, hanno presto scoperto che nel pacco c’erano 250 grammi di droghe sintetiche tra Ketamina e Mdma. Stupefacen­ti utilizzati per lo sballo in discoteca e per festini e party esclusivi, il primo con effetti allucinoge­ni e anestetici e l’altro in grado di aumentare l’empatia. È così scattata la trappola per il destinatar­io. Il corriere, scortato da agenti in borghese, ha finto di effettuare la consegna a quell’indirizzo. Che si è però confermato inesistent­e. Il pacco, quindi, è finito in conto deposito e, dopo poche ore, il 34enne ha chiamato: «Non ero a casa, per quello non avete trovato l’indirizzo. Ma passo io a prenderlo sabato pomeriggio». E così ha fatto, arrivando nel capoluogo della Marca in treno. Ad attenderlo in stazione c’era Riccardo Magnoler 43enne di Salgareda, con il quale si è recato nel deposito del corriere e ha ritirato il pacco. Appena usciti, i due si sono trovati davanti gli agenti, per entrambi è scattato l’arresto e si sono aperte le porte del carcere di Santa Bona. Per il riminese a causa la droga che si era fatto spedire dall’estero. Per il trevigiano perché, perquisito, è stato trovato in possesso di una ventina di dosi delle stesse sostanze, che sul mercato dello spaccio hanno un prezzo variabile fra i 20 e i 30 euro. Nessuno dei due ha precedenti specifici, ma sono entrambi noti alle forze dell’ordine per gli ambienti che frequentan­o. «L’operazione è stata possibile grazie allo scrupoloso rispetto delle norme antiterror­ismo da parte del corriere – spiega Di Paola -, che ha individuat­o subito come sospetta quella consegna e ha chiesto il nostro intervento. Ora resta da chiarire a chi era destinata quella grande quantità di droga da sballo e da chi l’uomo si è rifornito».

L’indagine continua, infatti, per cercare di risalire ai canali attraverso i quali sarebbe stata smerciata, probabilme­nte nei locali in Veneto e in Emilia Romagna, per la movida del fine settimana.

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