Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Rapina in banca, clienti eroi fermano un ladro

Verona, arrestato un pregiudica­to, ma il complice fugge. La testimone: «Io ho chiamato la polizia»

- Enrico Presazzi

VERONA «Era la prima volta che mettevo piede in questa filiale». Adrenalina ancora in corpo, ma Alessandro accetta di fermarsi e raccontare quel che ha appena vissuto insieme alla moglie Nuccia durante la tentata rapina alla filiale del Banco Bpm di piazza Risorgimen­to, a San Massimo. È stata anche la signora, con uno stratagemm­a, a riuscire a dare l’allarme ieri pomeriggio mentre i due banditi si trovavano ancora all’interno degli uffici. E a fare in modo che la polizia riuscisse ad arrestare uno dei due rapinatori, inizialmen­te bloccato e messo a terra proprio da Alessandro e da altri due clienti coraggiosi. «Saranno state le 14.40 circa, avevano appena riaperto spiega la coppia -. Noi eravamo seduti in una stanzetta con una dipendente. Stavamo

aspettando nostra figlia. In filiale in tutto ci saranno stati altri 7-8 clienti».

I due banditi sono entrati a volto scoperto. Modi decisi. Uno ha estratto un taglierino e ha minacciato una dipendente, facendosi indicare l’ufficio del direttore. L’altro invece, pure lui armato di cutter, ha invitato i clienti a consegnarg­li i cellulari, tentando poi di rinchiuder­li in una stanza ma senza riuscirvi. «Da noi è arrivata una impiegata e ci ha chiesto i telefonini. Ma io il mio non l’ho consegnato spiega Nuccia -. Poi mi sono chiusa in bagno e ho chiamato le forze dell’ordine». Nel frattempo, dall’interno della filiale, qualcuno aveva già attivato l’allarme antirapina e la centrale operativa della questura aveva dirottato in zona le volanti.

Tutto è durato una manciata di minuti. «Uno dei due malviventi si è avvicinato a noi, parlava con un forte accento siciliano. Ci ha detto che aveva dei figli. Io gli ho detto che stavamo aspettando nostra figlia e lui mi ha detto che l’avrebbe fatta entrare senza problemi - prosegue Nuccia -. Ma a quel punto mi è scattato l’istinto materno. Col cavolo che avrei lasciato mia figlia nelle loro mani».

Complice l’emozione, la ricostruzi­one si fa un po’ confusa. «Ha avuto una piccola crisi» accenna il marito. «Ma quale crisi e crisi, ho fatto finta» lo interrompe Nuccia. Di certo, l’imprevisto ha colto di sorpresa i due banditi. E, in quel momento, un cliente ha approfitta­to della situazione ed è saltato addosso al rapinatore vicino ai due coniugi.

«A quel punto io e un terzo uomo ci siamo lanciati a dargli manforte e lo abbiamo bloccato - dice Alessandro -. Il complice si è lanciato verso l’uscita e ha aperto le porte automatich­e, forzandole a braccia». All’arrivo della prima volante, il bandito era già riuscito a dileguarsi a piedi lasciando dietro di sé il borsone in cui i due avevano probabilme­nte progettato di infilare la refurtiva. La sacca, però, era vuota. Il primo rapinatore, sentendo le sirene delle pattuglie, aveva strattonat­o i clienti «eroi» e si era già lanciato verso l’uscita. Ma proprio all’ingresso si è trovato di fronte agli agenti che lo hanno ammanettat­o. Si tratta di un siciliano di 28 anni con precedenti. Su disposizio­ne del pm di turno Stefano Aresu, è già stato accompagna­to in carcere a Montorio in attesa di convalida. Ma la «caccia all’uomo» per individuar­e il complice fuggito, è durata fino a sera.

Alessandro Io e un altro uomo ci siamo buttati addosso al rapinatore bloccandol­o

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A San Massimo Polizia nella filiale del Banco Bpm dove i clienti hanno sventato una rapina

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