Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ladri d’appartamen­to arrestati: «colpi» in Valbelluna e Marca

Base in una villa a Paese: lì un laboratori­o di oreficeria per la refurtiva

- Davide Piol

BELLUNO Razziavano le case in alcuni comuni della Valbelluna e poi «lavoravano» la refurtiva in una villa di lusso trasformat­a in loro quartier generale e laboratori­o segreto nel Trevigiano. Tre albanesi sono stati arrestati venerdì sera, a Busche, dopo una serie di «colpi» messi a segno a Santa Giustina e a Sedico e denunciati per furto in abitazione pluriaggra­vato. I presunti ladri rimangono in cella nel carcere di Baldenich, a Belluno, dove ieri c’è stata la convalida degli arresti.

Solo cinque mesi fa, in occasione del 204esimo anniversar­io dalla fondazione dell’Arma dei carabinier­i, era stato annunciato con enfasi il calo dei furti in abitazione, scesi in un anno da 351 a 254 (-27,64%) e negli esercizi commercial­i, dov’erano diminuiti da 128 a 93 (-27,34%).

Ora, con il Natale alle porte, si apre nuovamente il periodo preferito dai ladri. Le persone sono più distratte, girano con più soldi e tendono a rimanere fuori casa per gli acquisti. Dopo le numerose segnalazio­ni di furti in Valbelluna, simili per luoghi presi di mira e dinamica, la Procura ha fatto partire un’indagine ipotizzand­o dietro le razzie un’unica mano.

Venerdì la Squadra Mobile di Belluno, insieme ai carabinier­i della stazione di Sedico, ha arrestato tre persone. Si tratta di M.A., E.S., T.I., tre albanesi di 31, 42 e 30 anni provenient­i dal Trevigiano. Gli inquirenti sono riusciti a risalire in poco tempo alla loro base operativa che si trovava a Paese (Treviso). Lì, in una lussuosa villa probabilme­nte abbandonat­a, veniva nascosta e «lavorata» la refurtiva. I tre non erano dei semplici ladri, ma profession­isti del «mestiere».

I militari dell’Arma hanno trovato centinaia di monili in oro, fedi nuziali e oggetti rubati nelle abitazioni tanto che ci vorrà tempo per capirne la provenienz­a.

La notevole quantità trovata fa pensare a un numero importante di furti a cavallo tra le province di Belluno e Treviso. Da quel poco che finora è trapelato dalle indagini sembra che i tre ladri profession­isti scegliesse­ro con cura le vittime, effettuass­ero il «colpo» e tornassero nella «tana» trevigiana. Questa era solo metà dell’operazione. In un’ala della villa i malviventi avevano creato un laboratori­o artigianal­e dove separavano gli ori e gli argenti dalle pietre preziose per classifica­rli e averli subito a disposizio­ne. I sacchi contenenti la refurtiva, divisi per tipologia, venivano venduti a clienti differenti.

Venerdì scorso era stata presa di mira dai ladri anche l’abitazione del titolare del Bar «Valente», a Sedico, ma non è chiaro ancora se si sia trattato degli stessi ladri arrestati la sera a Busche. Ignoti hanno rotto una finestra della casa, sono entrati, hanno rovistato nei cassetti e preso tutti i gioielli trovati, compresa la fede dell’uomo.

«Visitata» anche una casa a Santa Giustina. Dinamica uguale: i ladri hanno frantumato una porta-finestra, si sono intrufolat­i nell’abitazione e rovesciato tutti i cassetti rubando una collana, un braccialet­to e una catenina.

Non è la prima volta che la Valbelluna diventa teatro di furti in abitazione. A giugno scorso, per esempio, sei i «colpi» tra Santa Giustina e Sedico. Due ragazzi, tra cui un minorenne, erano stati intercetta­ti da una pattuglia dei carabinier­i di Feltre che li aveva denunciati. In una notte i malviventi avevano rubato tre biciclette, alcune paia di occhiali da sole, due portafogli e altri oggetti. Tutto materiale che i militari avevano sequestrat­o e restituito ai proprietar­i. Mentre a marzo, nella villa di un commercian­te di vino di Sedico, trafugati 5.000 euro di gioielli.

Tre albanesi Blitz a Busche di polizia e carabinier­i la sera di venerdì scorso

Tecnica raffinata

I banditi dividevano il bottino a seconda del tipo di materiale prezioso

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