Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ladri d’appartamento arrestati: «colpi» in Valbelluna e Marca
Base in una villa a Paese: lì un laboratorio di oreficeria per la refurtiva
BELLUNO Razziavano le case in alcuni comuni della Valbelluna e poi «lavoravano» la refurtiva in una villa di lusso trasformata in loro quartier generale e laboratorio segreto nel Trevigiano. Tre albanesi sono stati arrestati venerdì sera, a Busche, dopo una serie di «colpi» messi a segno a Santa Giustina e a Sedico e denunciati per furto in abitazione pluriaggravato. I presunti ladri rimangono in cella nel carcere di Baldenich, a Belluno, dove ieri c’è stata la convalida degli arresti.
Solo cinque mesi fa, in occasione del 204esimo anniversario dalla fondazione dell’Arma dei carabinieri, era stato annunciato con enfasi il calo dei furti in abitazione, scesi in un anno da 351 a 254 (-27,64%) e negli esercizi commerciali, dov’erano diminuiti da 128 a 93 (-27,34%).
Ora, con il Natale alle porte, si apre nuovamente il periodo preferito dai ladri. Le persone sono più distratte, girano con più soldi e tendono a rimanere fuori casa per gli acquisti. Dopo le numerose segnalazioni di furti in Valbelluna, simili per luoghi presi di mira e dinamica, la Procura ha fatto partire un’indagine ipotizzando dietro le razzie un’unica mano.
Venerdì la Squadra Mobile di Belluno, insieme ai carabinieri della stazione di Sedico, ha arrestato tre persone. Si tratta di M.A., E.S., T.I., tre albanesi di 31, 42 e 30 anni provenienti dal Trevigiano. Gli inquirenti sono riusciti a risalire in poco tempo alla loro base operativa che si trovava a Paese (Treviso). Lì, in una lussuosa villa probabilmente abbandonata, veniva nascosta e «lavorata» la refurtiva. I tre non erano dei semplici ladri, ma professionisti del «mestiere».
I militari dell’Arma hanno trovato centinaia di monili in oro, fedi nuziali e oggetti rubati nelle abitazioni tanto che ci vorrà tempo per capirne la provenienza.
La notevole quantità trovata fa pensare a un numero importante di furti a cavallo tra le province di Belluno e Treviso. Da quel poco che finora è trapelato dalle indagini sembra che i tre ladri professionisti scegliessero con cura le vittime, effettuassero il «colpo» e tornassero nella «tana» trevigiana. Questa era solo metà dell’operazione. In un’ala della villa i malviventi avevano creato un laboratorio artigianale dove separavano gli ori e gli argenti dalle pietre preziose per classificarli e averli subito a disposizione. I sacchi contenenti la refurtiva, divisi per tipologia, venivano venduti a clienti differenti.
Venerdì scorso era stata presa di mira dai ladri anche l’abitazione del titolare del Bar «Valente», a Sedico, ma non è chiaro ancora se si sia trattato degli stessi ladri arrestati la sera a Busche. Ignoti hanno rotto una finestra della casa, sono entrati, hanno rovistato nei cassetti e preso tutti i gioielli trovati, compresa la fede dell’uomo.
«Visitata» anche una casa a Santa Giustina. Dinamica uguale: i ladri hanno frantumato una porta-finestra, si sono intrufolati nell’abitazione e rovesciato tutti i cassetti rubando una collana, un braccialetto e una catenina.
Non è la prima volta che la Valbelluna diventa teatro di furti in abitazione. A giugno scorso, per esempio, sei i «colpi» tra Santa Giustina e Sedico. Due ragazzi, tra cui un minorenne, erano stati intercettati da una pattuglia dei carabinieri di Feltre che li aveva denunciati. In una notte i malviventi avevano rubato tre biciclette, alcune paia di occhiali da sole, due portafogli e altri oggetti. Tutto materiale che i militari avevano sequestrato e restituito ai proprietari. Mentre a marzo, nella villa di un commerciante di vino di Sedico, trafugati 5.000 euro di gioielli.
Tre albanesi Blitz a Busche di polizia e carabinieri la sera di venerdì scorso
Tecnica raffinata
I banditi dividevano il bottino a seconda del tipo di materiale prezioso