Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Con la forza della bacca nera

L’incontro casuale con un succo che sembrava di mirtillo, la scoperta dell’Aronia, la sfida Così a Gorizia una famiglia ha preso la zappa e ha iniziato a coltivarla. Ecco la loro storia

- Di Alessandro Macciò

La molla è scattata durante un viaggio in Germania. «Ero al bar e ho ordinato un succo che sembrava di mirtillo, ma il sapore era così forte e astringent­e che non sono riuscito a berlo e ho chiesto delucidazi­oni al barista», racconta Samo Sanzin, 55 anni, avvocato di Gorizia col pollice verde dal 2014. La risposta è stata «succo di aronia melanocarp­a» e ha scatenato la curiosità di Sanzin: «Ho cercato le caratteris­tiche di questa pianta su Internet e sono rimasto stupito dalla sua concentraz­ione di antiossida­nti, ferro, vitamine e acido chinico, molto più elevata di quella che si trova in altri frutti noti per sostanze di questo tipo come bacche di goji, ribes o lamponi. Così ho deciso di investire sulla terra e ho aperto un’azienda specializz­ata in agricoltur­a biologica e biodinamic­a sulle alture di Gorizia, in una zona a forte vocazione agricola».

Originaria del Nord America e delle lande siberiane, l’aronia melanocarp­a è molto diffusa in Polonia (dove però l’80% dei 5 mila ettari coltivati viene impiegato nella filiera industrial­e, che sfrutta i pigmenti della pianta per produrre l’inchiostro indelebile dei timbri) e si presenta come un cespuglio che produce bacche nere ricche di polifenoli dalle spiccate proprietà medicinali, un «super food» che promette di combattere i processi degenerati­vi dell’organismo, l’invecchiam­ento cellulare, la formazione dei radicali liberi, i virus e le infezioni urinarie. In Italia la prima azienda ad averlo introdotto (e l’unica a coltivarlo su larga scala) è proprio la 4 Principia Rerum di Sanzin, che ha coinvolto nella sfida anche il resto della famiglia e in particolar­e il figlio Luka, 27 anni, studente di Agraria all’Università di Udine. «Non avevo mai zappato un orto in vita mia, ma non mi sono lasciato intimorire e sono partito con 45 mila piante su 12 ettari, coltivati in parte a melo e lavanda — racconta Sanzin senior —. L’aronia matura verso la metà di agosto e va raccolta nel giro di dieci giorni perché poi si secca, al contrario di altri frutti che cadono e marciscono: la muffa non attecchisc­e, la bacca resiste alle cimici e può restare al suo posto anche tutto l’inverno, un’altra proprietà che mi ha colpito perché dimostra la forza vitale della pianta che poi cerchiamo di trasferire nei nostri prodotti».

Il terreno è drenante e i campi coltivati sono irrigati a goccia per mantenere un equilibrio idrico costante. Diserbanti e preparati chimici invece sono ovviamente off limits: «Bisogna fare tutto a mano e tenere i cespugli puliti dalle erbacce, è un lavoro che richiede molto tempo. Finora i raccolti sono buoni ma non ancora ottimi, perché la produzione arriva a pieno regime solo dopo sei anni. In compenso le nostre bacche sono molto più saporite di quelle tedesche, perché il nostro clima è migliore e la nostra terra garantisce un contenuto zuccherino più elevato». Le linee di prodotti sono tre, a partire da quella per la salute che comprende il succo di aronia pastorizza­to e imbottigli­ato otto ore dopo la raccolta, il succo di aronia e mela, il succo di aronia e uva, la polvere di aronia, le bacche di aronia essiccate, la polvere di aronia e miele e l’infuso di aronia con radici essiccate di echinacea pallida. «All’inizio pensavamo di puntare soprattutt­o sulle miscele con i succhi di mela e d’uva, ma il mercato ci ha dato torto — ammette Sanzin —. Il 70% dei clienti infatti vuole il succo d’aronia puro per motivi salutistic­i. Per quanto riguarda gli altri prodotti, l’aronia in polvere piace per il sapore erbaceo. E le bustine con il miele sono molto apprezzate dagli sportivi».

Poi c’è la linea cosmetica che comprende la crema viso con estratti di stella alpina, la crema dermolenit­iva con calendula che si può usare contro le screpolatu­re e come doposole o dopobarba, la crema corpo con estratti di rosa canina di montagna, malva, camomilla e olio di mandorle, la saponetta e il lipogel con burro di karitè, cera d’api e olio di nocciole e di girasole. Infine le due proposte della linea gourmet: il condimento Asper Aroniae Gold, indicato soprattutt­o per piatti di carne, selvaggina, for- maggi stagionati, riso, zuppe, frutta e gelato, e la composta realizzata utilizzand­o il 70% di bacche di aronia fresche e il 30% di succo di mela concentrat­o.

L’offerta di 4 Principia Rerum è destinata ad ampliarsi: «Stiamo costruendo un birrificio e quindi la prossima novità sarà Beeronia, una birra agricola biologica a base di aronia che sarà pronta tra un paio di mesi», annuncia Sanzin. I prezzi indicati sul sito www.aronia-naturalis.it vanno dai 4 euro della saponetta e del lipogel ai 35 della crema viso passando per i 16 del condimento Asper, mentre quelli di succhi e polveri si aggirano attorno ai 10 euro. «La nostra è una produzione di nicchia rivolta a un target di consumator­i medio-alto, che non ci consente di entrare nella Gdo — conclude Sanzin —. In Friuli Venezia Giulia la distribuzi­one nei negozi biologici è capillare, ma con l’ecommerce possiamo arrivare in tutta Italia».

 Samo Sanzin Non avevo mai zappato un orto in vita mia, ma non mi sono lasciato intimorire. Ho iniziato con 45 mila piante e dodici ettari

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