Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Patriarcato: «È proposta, non imposizione»
VENEZIA «Il presepio è segno di amore universale e di apertura accogliente nei confronti di tutti gli uomini. La nostra società oggi ha bisogno di segni eloquenti che sappiano significare e indicare tale realtà. Per il cristiano, poi, il presepio indica il cuore della sua fede. Comunque sia, per il cristiano e per ogni persona, il presepio non è un’imposizione ma una proposta offerta affinché l’uomo si ritrovi nell’amore e nell’apertura verso l’Altro e gli altri». Lo sottolinea una nota ufficiale diffusa dal Patriarcato di Venezia.
Sul tema interviene anche Bouchaib Tanji, presidente della Lega islamica del Veneto: «Come ogni anno, a Natale, spuntano le polemiche sul presepe nelle scuole e ancora una volta si cerca di tirare in ballo i musulmani. Spero che sia l’ultima volta, perché abbiamo detto, chiarito e sottolineato che nel vedere un presepe, cantare il Natale o ascoltare il nome di Gesù e di Maria a noi non dispiace, anzi. Basta leggere il Corano per sapere che per i musulmani Gesù Cristo è un grande profeta, che ha compiuto miracoli. Gesù Cristo e la Vergine Maria si incontrano in circa 100 versetti del Corano».
Tanji non nasconde poi la sua esasperazione: «Gli scorsi anni abbiamo acquistato pagine intere di giornali per fare gli auguri di Natale ai cristiani, abbiamo donato presepi, partecipato alle Messe nelle chiese cattoliche. Le famiglie musulmane non si sentono quindi offese se nella loro scuola di costruisce un presepio. Ci piacerebbe invece che si creassero occasioni per far conoscere a tutti, bambini compresi, i fondamenti della nostra Fede e le nostre tradizioni».
Il presidente della Lega islamica chiude: «A questo proposito abbiamo avuto alcune esperienze molto positive, grazie a docenti che credono nel dialogo tra le diverse Fedi. Benvenuto è quindi il presepe, benvenuta è ogni pratica e tradizione religiosa che rispetta la persona umana e la sua libertà di scelta».