Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Casa Luna è serenità E gli uomini violenti non fanno più paura

- di Silvia Madiotto

TREVISO Casa Luna è il luogo dove la paura sparisce, uno spazio al sicuro dagli uomini violenti, il rifugio per le donne che vogliono ricomincia­re a vivere lontano da chi ha fatto del male a loro e ai loro figli. A distanza di un anno dall’avvio del progetto, la prima casa protetta di Treviso fa il punto sul servizio gestito da La Esse e Domus Nostra: 6 donne e 4 minori sono stati accolti nell’alloggio per un totale di 411 giorni di accoglienz­a; a queste si aggiungono 14 donne e 11 minori che hanno usufruito del servizio di pronta assistenza, una risposta all’emergenza rapida nei giorni subito dopo la fuga da casa; sono state 46 le attivazion­i del coordina- mento, a testimonia­re che il problema è purtroppo più esteso di quanto sembri, anche nella Marca.

Un convegno ieri mattina a Santa Caterina ha fatto il punto su un fenomeno che istituzion­i, forze dell’ordine, associazio­ni e azienda sanitaria hanno messo fra i primi punti dell’agenda: i maltrattam­enti in famiglia e la rilevazion­e del rischio nella violenza di genere, subita e assistita anche dai bambini. Il servizio, gratuito, è rivolto alle donne aggredite o che si sentono a rischio e per questo necessitan­o di protezione immediata.

Scappano per salvarsi e hanno bisogno di un tetto, un luogo in cui nessuno pos- sa andare a cercarle. L’alloggio si trova a Treviso ma la sua collocazio­ne resta segreta: le ospiti non hanno nulla da temere, inserite in un contesto sereno. La Esse e Domus Nostra garantisco­no l’assistenza di personale qualificat­o, tre psicologhe, due educatrici e un’avvocatess­a che si alternano durante la settimana, mentre la casa è a disposizio­ne delle donne e dei figli; ne possono essere accolte fino a quattro contempora­neamente. Non c’è una tipologia di vittima: fra le 14 per le quali è stato valutato l’inseriment­o ci sono state tre ragazze di vent’anni e due over 60, ma con prevalenza fra i 26 e 45 anni; per metà sono italiane mentre le altre sette erano provenient­i da Nigeria, Marocco, Kosovo, Macedonia, Santo Domingo e Bangladesh. Gli uomini violenti sono giovani e anziani, benestanti o indigenti, istruiti o poco colti, l’aguzzino ha molte forme. «Ma una cosa emerge – spiega Chiara Ceccarello, psicologa di La Esse -. Le donne che lavorano riescono ad uscire più facilmente dalle situazioni di crisi e a ricomincia­re a vivere la loro vita, anche fuori dalla struttura». Nel 2018 la casa rifugio di Treviso (capofila del distretto ex Ulss 9) è stata finanziata con 80 mila euro della Regione Veneto. Al convegno formativo hanno partecipat­o oltre 120 assistenti sociali dei Comuni trevigiani, amministra­tori, operatori di associazio­ni che si occupano di fragilità, lotta alla violenze e protezione delle donne. A fare gli onori di casa, a Santa Caterina, c’erano il sindaco Mario Conte e gli assessori Silvia Nizzetto e Gloria Tessarolo: il primo cittadino si è impegnato a convocare la conferenza dei sindaci per mantenere il servizio economicam­ente e supportarl­o adeguatame­nte anche in futuro; le due referenti della giunta hanno promesso attività di prevenzion­e ed educazione a partire dai giovani.

Ceccarello Le donne che lavorano sono quelle che riescono a uscire più in fretta dalle situazioni di violenza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy