Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Visita in ritardo, i medici nei guai sono tre
L’anziano ha avuto un infarto il 12 novembre, non era considerato urgente
TREVISO Secondo il primo referto dell’autopsia Lorenzo Zanata è morto per ischemia miocardica, quindi per un infarto. Per confermare la diagnosi, serviranno gli esami di laboratorio che saranno effettuati sui campioni di tessuto prelevati dal cuore del 71enne, morto il 19 novembre scorso all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
I famigliari del 71enne hanno sporto denuncia, perché l’anziano, che era ricoverato nel reparto di urologia per un tumore alla vescica, è morto poche ore dopo aver accusato dolori al petto ed essersi visto rinviare la visita cardiologica. Per la sua morte ora ci sono tre indagati. Oltre al medico urologo che lo aveva in cura e al cardiologo, il sostituto procuratore Davide Romanelli ha iscritto sul registro degli indagati anche il nome di un secondo urologo del Ca’ Foncello che, il 12 novembre, 7 giorni prima del decesso, aveva sottoposto Zanata a una biopsia alla vescica. Un esame che aveva confermato la presenza di un tumore a uno stadio avanzato. Il medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dalla procura di effettuare l’autopsia, oltre a individuare la causa della morte, dovrà rispondere anche a un altro quesito posto dal magistrato, e cioè accertare, se il decesso del pensionato sia stato condizionato da un’eventuale colpa medica. Che andrà ricercata non solo sul fronte cardiologico ma anche su quello urologico, vista la presenza della neoplasia e degli accertamenti svolti per diagnosticarla. Per questo il medico legale, che ha 90 giorni di tempo per depositare la perizia, si avvarrà di due consulenti, due medici specializzati in urologia e cardiologia.
Al Ca’ Foncello L’uomo, 71 anni, è morto per un infarto I medici avevano rimandato la visita