Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Non abbandoner­emo i nostri richiedent­i asilo»

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VENEZIA Le piccole cooperativ­e del Veneto sono impegnate da lustri nell’accoglienz­a degli stranieri: dagli sbarchi degli albanesi negli anni ’90 alle crisi in Medio Oriente, ai conflitti africani. Insieme ai Comuni e alle prefetture hanno elaborato progetti per l’inclusione, cohousing, accompagna­mento nell’inseriment­o al lavoro e hanno partecipat­o anche alla risoluzion­e di pesanti conflitti locali legati alla ghettizzaz­ione degli stranieri, come a Padova in via Anelli. Oggi tutti i cooperanti sociali sono con un occhio sulla pec e uno sul postino per capire quando arriverann­o nuove direttive e che cosa accadrà ai richiedent­i asilo e agli stranieri con permesso di soggiorno umanitario che il decreto Salvini cancella, trasforman­do tutti in clandestin­i. «Non è ben chiaro quando cambierà qualcosa –spiega Ugo Campagnaro, presidente di Confcooper­ative – sappiamo solo che si restringe di molto la capacità di offrire agli stranieri un progetto di accoglienz­a che trovi loro una collocazio­ne nella società. Circa il 70% dei migranti che ospitiamo hanno la protezione umanitaria e sono richiedent­i asilo, da domani vengono cancellati. Che fine faranno? Non si sa. Sono certo che molti dei nostri associati non avranno il coraggio di lasciare le persone per strada e sono sicuro che sfideranno la legge per dare a tutti una protezione. Non mi sento di condannarl­i, anzi, chi decide di andare avanti troverà confcooper­ative dalla sua parte, in tutti questi anni abbiamo sempre trovato una soluzione per gli stranieri, lavoreremo ancora». (Ro.Pol.)

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