Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Perquisiscono abusivo, vigili nei guai
Gli hanno sequestrato la questua prima che entrasse in vigore il decreto sicurezza
TREVISO Hanno perquisito un parcheggiatore abusivo e gli hanno sequestrato le monete che aveva estorto agli automobilisti durante la giornata forti delle norme che contrastano «l’esercizio molesto dell’accattonaggio». Lo hanno però fatto il 29 di novembre, cioé prima dell’entrata in vigore del decreto sicurezza. E adesso i vigili di Treviso sono nei guai. Il sequestro dei soldi infatti è stato fatto in nome di un reato che non esisteva ancora: dovranno risarcirlo.
TREVISO Hanno aspettato in piazza Duomo, controllato minuziosamente il comportamento di un giovane parcheggiatore abusivo di origine romena e poi hanno agito fermandolo, perquisendolo e sequestrandogli circa 300 euro in monetine.
Gli agenti della Polizia locale hanno però anticipato troppo i tempi con quella che sarebbe potuta essere la prima contestazione in Italia del 669 bis, il nuovo reato di «esercizio molesto dell’accattonaggio» (che prevede l’arresto da 3 a 6 mesi, un’ammenda tra 3 e 6 mila euro e il sequestro di ciò che è servito a commettere l’illecito o che ne costituisce il provento). Ma non hanno anticipato i tempi dal punto di vista dell’azione di polizia che è stata impeccabile, quanto dal punto di visto della legge visto che il maxi emendamento al Decreto Sicurezza (approvato il 28 novembre) è entrato in vigore solo ieri. Il blitz invece è avvenuto il 29 novembre scorso quando il nuovo reato, era ancora soltanto nelle dichiarazioni del ministro degli Interni Matteo Salvini che commentava l’approvazione in Senato. E il risultato è stato non solo che la procura non ha convalidato il sequestro delle monetine, ma che adesso potrebbe decidere di procedere contro i vigili urbani di Treviso per aver eseguito illegittimamente la perquisizione e il sequestro, contestando un reato che ancora non esisteva. E ora gli agenti, oltre a dover restituire il denaro al parcheggiatore abusivo diciannovenne, con tante scuse, rischiano anche una denuncia per abuso d’ufficio.
A tradire gli agenti, forse, un eccesso di zelo e la fretta di poter utilizzare un nuovo strumento legislativo per reprimere il fenomeno dei mendicanti e dei parcheggiatori abusivi. Tant’è che il fascicolo sul 19enne era pronto da tempo, ed era stata adeguatamente monitorata la sua attività abusiva di parcheggiatore in piazza Duomo dove, in cambio di un aiuto per trovare lo stallo libero, il giovane si faceva dare qualche moneta.
Gli agenti della polizia locale hanno aspettato con calma che il maxi emendamento seguisse il suo iter parlamentare fino all’arrivo in Senato dove il 28 novembre è stato approvato. A quel punto, con tutto il materiale probatorio comprensivo di foto già stampate, i vigili sono entrati in azione. Hanno atteso che lo straniero raggiungesse la piazza e iniziasse la sua attività di questua, poi lo hanno fermato, identificato e perquisito. In tasca aveva 327,96 euro in monetine, considerati il provento dell’attività abusiva, che gli sono stati sequestrati.
Quindi i vigili hanno trasmesso in procura la notizia di reato, per la convalida del sequestro. Tutto perfetto. E invece no. Perché il magistrato di turno, non ha potuto far altro che rispedire gli atti al mittente con un provvedimento di «mancata convalida perché l’ipotesi di reato contestata non è ancora entrata in vigore».
Ora a finire nei guai potrebbero essere gli stessi agenti che rischiano di essere denunciati dal giovane: «Il diciannovenne potrebbe sporgere denuncia contro chi ha operato vista l’illegittimità del provvedimento – spiega Letizia Parpinel, l’avvocato d’ufficio assegnato al caso -. Ma, probabilmente, non sa neppure che quel sequestro non è stato convalidato e che c’è stato un errore. Di fatto è un senza fissa dimora, io stessa non l’ho mai incontrato e non saprei come fare a rintracciarlo». Ma c’è di peggio per i vigili, perché potrebbe essere la stessa procura a procedere d’ufficio contro la polizia locale, per aver effettuato una perquisizione e un sequestro sulla base di un reato che, in quel momento non era ancora entrato in vigore e che quindi non esisteva.
L’avvocato
È un senza dimora, forse non sa nemmeno che cosa è successo, ma se vuole può fare denuncia