Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Deserta la prima asta per il legname Vertice a Roma

Boschi abbattuti, si muove il governo

- Ma. Bo.

VENEZIA Prima asta del legname provenient­e dagli alberi abbattuti dal maltempo, a Roana, sull’Altopiano di Asiago, e primi guai. I due lotti da 20 mila metri cubi ciascuno messi in vendita dal Comune sono infatti rimasti invenduti perché l’asta è andata deserta e neppure il ribasso fino a 22 euro al metro cubo è servito ad invogliare i compratori, nonostante il prezzo si aggiri di norma attorno ai 60 euro. È arrivata un’offerta soltanto: 15 euro. A quel punto il sindaco Valentino Frigo ha preferito bloccare tutto.

Stiamo parlando di 40 mila metri cubi e secondo le stime della Regione, prima dell’estate - quando il legno inizierà a macchiarsi -, se ne dovrà vendere un milione. Per questo il Pd chiede l’intervento della Regione e la costituzio­ne di un Fondo di garanzia della Regione che assicuri un prezzo minimo di vendita, come fatto in passato dalla Francia e dalla Svizzera. «I Comuni hanno già lanciato l’allarme» avvertono i dem, furiosi per la bocciatura (annunciata) dei loro emendament­i alla manovra regionale che prevedevan­o lo stanziamen­to di 70 milioni per la ricostruzi­one da finanziars­i, alternativ­amente, o con un addizional­e Irpef (sopra i 75 mila euro e comunque esclusi gli abitanti delle zone colpite) o con l’accensione di un mutuo («Per la Pedemontan­a è stato fatto, no?»). Mal comune, mezzo gaudio: la maggioranz­a zaianleghi­sta ha bocciato pure l’emendament­o depositato dall’alleato di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, che prevedeva un analogo stanziamen­to, da 20 milioni, da coprire con un taglio lineare del 10% a carico di tutti gli assessorat­i. Proposte bocciate perché, come ha spiegato il governator­e Luca Zaia, la Regione intende prima capire quanti soldi arriverann­o dallo Stato (già stanziati 15 milioni, un’altra tranche arriverà dai 253 milioni stanziati per le undici Regioni colpite) e poi dal Fondo di solidariet­à dell’Europa.

Intanto il governo, dopo i sopralluog­hi dei ministri nell’immediatez­za del disastro, comincia a muoversi: domani, al ministero dello Sviluppo economico, il vicepremie­r Luigi Di Maio riunirà il tavolo tecnico per il recupero dei boschi, presente il governator­e Luca Zaia. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa fa invece sapere di voler modificare, come d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il Dpcm del 28 maggio 2015 sulle modalità di erogazione della spesa per le opere contro il dissesto idrogeolog­ico, così da velocizzar­e l’iter: «Ridurremo le tranche da cinque a tre, anticipand­o la competenza dell’Autorità distrettua­le di bacino, individuan­do un solo soggetto responsabi­le presso la Regione ed incrementa­ndo la capacità di spesa del commissari­o straordina­rio». Costa ha ricordato che sul piatto ci sono 6 miliardi e mezzo, spacchetta­ti per triennio, con 900 milioni all’anno. «E stiamo recuperand­o per l’emergenza ulteriori risorse, mettendo insieme anche i fondi di coesione e sviluppo».

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Devastazio­ne Un’immagine aerea di uno dei boschi devastati dal vento e dal maltempo che ha straziato a fine ottobre il Bellunese, al suolo una distesa di alberi schiantati

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