Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Decreto Salvini adottato in anticipo Conte difende i vigili: «Ingiustizia»
I due agenti rischiano di finire a processo se verranno denunciati dall’accattone
TREVISO Non l’ha presa bene il sindaco Mario Conte, colto alla sprovvista dalla polemica che ha coinvolto il comando cittadino: due vigili trevigiani ora rischiano di essere accusati di abuso d’ufficio per aver applicato il decreto sicurezza prima che fosse convertito in legge. «Questi sono i paradossi all’italiana, rischiano di essere vittime di un’azione atta a mantenere la sicurezza e il decoro della nostra città» dice il sindaco, esprimendo massima solidarietà ai suoi agenti.
L’episodio risale a giovedì della scorsa settimana: la pattuglia aveva seguito, in piazza Duomo, i movimenti di un giovane parcheggiatore abusivo, già noto, che tallonava gli automobilisti chiedendo una monetina in cambio del servizio, pur non richiesto. L’hanno fermato, perquisito e hanno sequestrato circa 327 euro. Hanno contestato al 19enne romeno il reato 669bis, «esercizio molesto dell’accattonaggio», ma quell’articolo non era ancora entrato in vigore. Così la procura non solo non ha convalidato il sequestro delle monetine trovate in tasca al ragazzo, ma adesso potrebbe anche procedere con una denuncia perché l’azione, pur impeccabile dal punto di vista della polizia, è stata giustificata contestando un reato in quel momento inesistente. Così succede che, se il giovane risultasse reperibile e ritenesse di fare denuncia, ne avrebbe pieno titolo e a finire nei guai sarebbero gli uomini in divisa. In realtà, per evitare il pasticcio, sarebbe bastato applicare l’ordinanza anti-accattonaggio che a Treviso prevede l’identificazione del soggetto che chiede l’elemosina con fastidio e insistenza, e anche il sequestro dei proventi della violazione al regolamento di polizia urbana. Sarebbe bastato ma i vigili sono andati oltre, applicando il decreto sicurezza che era sì stato approvato da Camera e Senato, ma non essendo ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non era ancora entrato in vigore. «Per fortuna oggi c’è il decreto Salvini che metterà fine a queste ingiustizie» rileva il sindaco. Natale è un periodo delicato per questo fenomeno: nel 2017 gli interventi della polizia locale per bivacchi e accattonaggio erano stati ben 530, con particolare incidenza nei giorni festivi, nei giorni di mercato e in alcune aree sempre circoscritte del centro storico (giardini, piazze, parcheggi). «L’azione su questo versante è sempre molto incisiva – continua Conte -, con l’auspicio che la polizia locale possa fare affidamento, già nei prossimi mesi, di ulteriori strumenti. Il ministro Salvini ha accolto le osservazioni di Treviso, con le quali chiediamo che alle polizie locali sia riconosciuto lo status delle altre forze dell’ordine del territorio, inquadrando gli agenti in modo corretto perché possano agire ed essere sempre più utili alla collaborazione con le altre forze di polizia».
E puntuale arriva la punta polemica di Luigi Calesso, critica verso l’operato leghista: «Questo episodio la dice lunga su quante vittime possa causare la sindrome securitaria che avvelena le nostre città e la politica degli annunci. E le vittime sono tanto gli accusati quanto gli agenti e dirigenti della polizia locale, in quella che è la provincia più sicura d’Italia da anni».