Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Paolo Hendel la prima a Padova: satira e costume
le varie serate. Del resto Morricone può scegliere i brani da dirigere da una personale e vastissima enciclopedia musicale, declinata in più di 500 composizioni di musica per film e oltre cento di musica assoluta.
Composizioni che gli hanno permesso in carriera di vendere più di 70 milioni di copie nel mondo e mettere nella bacheca dei trofei tre Grammy Award, quattro Golden Globe, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize. Senza dimenticare i due Oscar, il primo assegnato alla carriera nel 2007 «per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film» (dopo aver ricevuto «a vuoto» cinque nomination tra il 1979 e il 2001), il secondo vinto nel 2016 per la «Migliore colonna sonora», composta per «The hateful eight» di Quentin Tarantino. Capolavori come «Gli Intoccabili», «C’era una volta in America» o «La leggenda del pianista sull’oceano». I brani «Gabriel’s oboe», «Falls» e «On earth as it si on heaven« della colonna sonora di «Mission», o quelli che hanno reso immortale la «Trilogia del Dollaro» di Sergio Leone, iniziando dall’“Estasi dell’oro” da «Il buono, il brutto, il cattivo», sono entrati nell’immaginario collettivo.I biglietti per i concerti areniani saranno in vendita dalle 12 del 19 dicembre su ticketone.it.
Un’evasione dal presente in direzione futuro, senza dimenticare il passato. È con il nuovo spettacolo «Fuga da via Pigafetta» che l’attore e comico Paolo Hendel ha deciso di tornare all’originaria vocazione teatrale che ha segnato i suoi esordi. Porterà la pièce in prima regionale questa sera al Teatro ai Colli di Padova (ore 21, info www.teatroaicolli.it). Nel 1981 l’attore aveva iniziato ad essere conosciuto grazie ad un monologo, «Via Antonio Pigafetta navigatore», che gli aveva permesso di essere notato e raggiungere il successo come ospite fisso a «Mai dire gol», creatura televisiva della Gialappa’s Band, dove era nato il personaggio di Carcarlo Pravettoni, parodia del più cinico e spietato uomo d’affari. Poi tanto cinema d’autore, da “Cavalli si nasce” di Sergio Staino, “Domani accadrà” e “La settimana della sfinge” di Daniele Luchetti e “Paura e amore” di Margarethe von Trotta fino a “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli. Ma è per i ruoli nei film “Il Ciclone” e “Il pesce innamorato” di Leonardo Pieraccioni che il grande pubblico impara a conoscere Hendel anche per la sua recitazione. Tutto questo senza dimenticare il primo amore, il teatro, interprete de “Il bipede barcollante” (2006), “Il tempo delle susine verdi” (2009), “Molière a sua insaputa” (2011) e “Come truffare il prossimo e vivere felici” (2014), fino a tornare in quella “via” dove è iniziato tutto con «Fuga da via Pigafetta», scritto con Marco Vicari e Gioele Dix, che ne firma anche la regia. La commedia, ambientata in un’immaginaria Italia del futuro, racconta di un uomo che vive da solo in un appartamento gestito da un sofisticato sistema operativo, che pianifica la sua esistenza e lo protegge dal mondo circostante. Le sue giornate sono punteggiate da continui ed esilaranti litigi con il computer, che gli fa da alter ego e pretende di conoscere i suoi bisogni meglio di lui. Polemico e nostalgico, l’uomo ha ridotto al minimo le proprie relazioni umane, convinto che l’unica forma di sopravvivenza sia l’isolamento, al riparo da ogni genere di contaminazione ambientale e morale. Ma in questo scenario in apparente equilibrio, irrompe con forza una figlia (interpretata da Matilde Pietrangelo), che rimetterà le scelte dell’uomo in gioco, come i suoi sentimenti.