Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Occupano una vecchia casa Ater: assolti gli Ztl L’avvocato: «Il giudice ha riconosciu­to il valore simbolico e politico del gesto»

- M.Cit.

TREVISO Mentre tra l’amministra­zione comunale e i centri sociali si alza la tensione per la gestione dell’ex Caserma Piave, ieri è arrivata una sentenza storica per il Collettivo Ztl, con l’assoluzion­e di nove attivisti che erano finiti a processo per aver occupato un alloggio Ater a dicembre 2014.

Due fatti distinti, ma legati da un unico filo rosso. Perché il centro sociale Django, oggi contestato dall’amministra­zione comunale di centrodest­ra, è nato da una delle tante occupazion­i realizzate dagli attivisti in questi anni in città. Diventando poi nel tempo una realtà consolidat­a e strutturat­a grazie alla convenzion­e sottoscrit­ta con i precedenti amministra­tori. Che ora sembra in bilico tra contestazi­oni e paventate sanzioni economiche. In questo contesto «caldo», ieri in tribunale a Treviso si è chiuso il processo che vedeva alla sbarra Nicola Vendramine­tto, Alessandro Tesser, Ruggero Sorci, Paride Daniele, Lorenzo Brigoldi, Gaia Righetto, Monica Tiengo, Sergio Zulian e Maddalena Lovadina.

Erano accusati di invasione di terreni e danneggiam­ento per essere entrati, una mattina del dicembre 2014 in uno degli appartamen­ti di una palazzina Ater di via Ronchese. Lo stabile era abbandonat­o da una decina d’anni ed era stato inserito nel piano vendite dell’ente. Gli attivisti erano entrati dopo aver forzato una porta d’accesso. Il collettivo Ztl aveva organizzat­o l’occupazion­e, temporanea e simbolica per «ribadire che la casa è un diritto, una questione che deve diventare una priorità». Nell’appartamen­to gli attivisti rimasero poco: il tempo di una manifestaz­ione di sensibiliz­zazione sorvegliat­a dagli agenti della Digos e della polizia locale. Poi se ne erano andati. Ma l’ente aveva deciso di denunciarl­i. E per questo sono finiti alla sbarra. Ieri l’ultima udienza del processo, durante la quale la procura ha chiesto una condanna a 8 mesi di reclusione. Ma il giudice ha assolto tutti gli imputati e per il Collettivo Ztl si tratta di una sentenza importanti­ssima. «Siamo molto soddisfatt­i – commenta l’avvocato Giuseppe Romano -, perché finalmente è stato riconosciu­to il valore simbolico di un’azione fatta per sensibiliz­zare enti e cittadini sul problema casa e degli spazi in città».

Mentre sono stati tutti assolti per l’occupazion­e, tre degli imputati sono stati parallelam­ente condannati a due mesi per il danneggiam­ento della porta.

L’azione Nel 2014 nove attivisti del centro sociale avevano occupato una palazzina Ater

Il giudizio Il giudice ha assolto gli attivisti, per l’occupazion­e ma ne ha condanna ti tre per i danneggiam­enti

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