Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Al Candiani, arte e affinità: Venezia e San Pietroburgo
Di pietra e d’acqua è la materia, di alghe marine il sentore (sublime secondo il poeta Josif Brodskij), di finissima sospensione equorea l’atmosfera, che stempera i colori: Venezia e San Pietroburgo, legate da una ragnatela sottile e fitta di analogie. Al Centro Culturale Candiani di Mestre inaugura oggi Venezia e San Pietroburgo. Artisti, Principi, Mercanti, una mostra di oltre 70 opere provenienti dall’Ermitage e di disegni dal Correr, per illustrare la trama di scambi tra la Serenissima e la città di Pietro. Una corrispondenza di amorosi sensi, infiammata dalla zarina Caterina II, che comprò – con parsimonia germanica - moltissime opere di artisti veneziani e ospitò come architetto di corte il bergamasco Quarenghi; dopo di lei i suoi successori e molte famiglie aristocratiche illuminate, tra cui gli Yussupov, alimentarono le collezioni d’arte veneziana affacciate su Baltico. Oggi, nello stato da tera di Mestre – non senza una vena di malinconia per le glorie del nostro leon – torna per una visita di cortesia lunga fino al 24 marzo 2019 una larga e sceltissima selezione di Meraviglie Veneziane, messe in mirabile sequenza dai curatori Irina Artemieva e Alberto Craievich. Di veramente imperdibile la prima sala dedicata al dialogo tra gli album Beurdeley (dall’Ermitage) e Gattieri (dal Correr): disegni di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, alcuni sulla grossa carta azzurra veneziana «delle tre lune», in gessetto rosso, bianco e nero; alcuni sagomati e applicati su fogli più grandi, come patchwork a formare studi per più articolati dipinti. Disegni mai esposti prima, eccezionali. Come, più avanti la sorprendente serie di disegni di Pietro Antonio Novelli, apprezzatissimo presso la corte russa, veneziano, illustratore prolifico, opere da Ermitage e Correr che gareggiano per la maestria di inchiostri e acquerelli. Ancora, più avanti il superbo sfarzo del Cinquecento e Seicento e la suprema finezza del Settecento veneziani: Palma il Giovane, Tintoretto, Veronese, fino al sensualissimo Endimione dormiente di Pietro Liberi, alla venustà maschia di un San Sebastiano di Antonio Molinari, ai libidinosi baccanali di Niccolò Cassana e Sebastiano Ricci. A calibrare, la perfetta grazia delle vedute di Canaletto, Carlevarijs, Guardi, il Bellotto prodigioso di Veduta di Pirna dalla riva destra dell’Elba. E le rasserenanti simmetrie dei prospetti architettonici di Giacomo Quarenghi. La mostra è realizzata in collaborazione con Ermitage Italia, orario 10-19 chiuso il lunedì