Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

È nato Smact, il Competence Center a Nordest

Costituita la società tra atenei (e ci sono 29 aziende)

- Macciò

PADOVA Dopo una gestazione lunga 27 mesi, è stato finalmente costituito ieri Smact, il Competence Center del Nordest per il Piano Industria 4.0, che mette insieme 9 atenei e 29 aziende private.

PADOVA Ci sono voluti 27 mesi ma alla fine l’operazione è andata in porto. E vale circa 13 milioni di euro. È stato costituito ieri all’Università di Padova «Smact», il Competence Center del Nordest, che si occuperà di social, mobile, analytics, cloud e Internet of things nell’ambito del Piano Industria 4.0: la firma del notaio ha sancito la nascita di una società consortile per azioni che riunisce 40 partner pubblici e privati, tra cui otto atenei, due centri di ricerca, la Camera di commercio di Padova e 29 aziende sparse tra Veneto, Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia. La sede legale è collocata al campus San Giobbe di Venezia, ma il cuore pulsante sarà alla Fiera di Padova e nei distaccame­nti delle altre due regioni coinvolte.

Con «Smact» sale a due il numero dei Competence Center perfeziona­ti del Piano Industria 4.0, che aveva già salutato la nascita del consorzio «Bi-Rex» in seno all’Università di Bologna e ora aspetta la formazione di altri sei centri. «Smact» avrà un consiglio di indirizzo con sette membri, che affiderann­o sempre la presidenza all’Università di Padova; la guida ora è affidata a Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferime­nto tecnologic­o del Bo, che sarà affiancato dai soci di Ca’ Foscari, Ateneo di Trento, Sissa di Trieste, Camera di commercio di Padova, EnginSoft e Wartsila Italia. Il consiglio di sorveglian­za sarà presieduto da Daniele Finocchiar­o (Università di Trento) e comprende cinque aziende: Carel, Corvallis, Lean Experience Factory, Schneider Electric e Texa. Ora «Smact» pubblicher­à il bando per il direttore generale e invierà l’atto di costituzio­ne al Mise, che aveva promesso un finanziame­nto di 7,5 milioni in più tranche: la prima sarà pari al 30%, le altre saranno legate ai rendiconti annuali (ma intanto «Smact» potrà chiedere un anticipo alle banche). Ai 7,5 milioni del Mise vanno aggiunti i 5 milioni conferiti dai soci privati, per un totale di 13 milioni che verranno investiti per avviare un «partenaria­to pubblico-privato che vuole far crescere la cultura digitale delle nostre imprese - spiega Dughiero -. La formazione, la dimostrazi­one sul campo e lo sviluppo di progetti di innovazion­e ad alto contenuto tecnologic­o saranno gli assi portanti. Da gennaio saremo operativi con le sedi principali di Padova, Trento/Bolzano e Trieste/Udine, dove saranno collocate le “live demo”, vere e proprie “navi-scuola” in cui le tecnologie potranno essere toccate con mano». Il silenzio calato nel frattempo sul Piano Industria 4.0 non fa paura: «Il governo non l’ha più pubblicizz­ato ma ha confermato i finanziame­nti - dice Dughiero -. Il Mise ci ha sempre sostenuto, ora dovrà indirizzar­e le attività».

Intanto Fondazione Univeneto registra un cambio della guardia tra rettori, con la presidenza che passa da Rosario Rizzuto (Padova) a Nicola Sartor (Verona).

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Neo presidente Fabrizio Dughiero

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