Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Qualità della vita, Belluno perde la corona ma tutto il Veneto risale

- di Renato Piva

Una città dove lavorano (quasi) tutti e in cui i giovani, pur con le difficoltà a trovare impiego che li opprime da nord a sud, hanno qualche ostacolo in meno che da altre parti. Una città piuttosto ricca, dove i debiti vengono onorati e non si va in tribunale per banalità. Non sarà il meglio che c’è per un bon vivant della «cultura», per concerti, cinema e teatri, ma se passi di qui sai che non ti fregherann­o la macchina e non sarai rapinato, al netto delle nuvole di Fantozzi. Mettici ambiente, aria pulita e un tessuto urbano mediamente curato e capirai che ti trovi a Belluno. Il più alto dei capoluoghi veneti non è più il «posto» italiano con la migliore qualità della vita, come un anno fa. Milano, Bolzano e Aosta fanno meglio, secondo la graduatori­a 2018 del Sole 24 ore, ma il quarto posto resta primato regionale. Il Bil, benessere interno lordo, dei capoluoghi veneti sale: quattro nei primi venti posti, Padova (33°) e Venezia (34°) comunque nel terzo di alta classifica; solo Rovigo (58°) staccato ma nel gruppone della medietà. Rispetto al 2017, i nostri municipi guadagnano tutti punti, dal +7 di Rovigo al +13 di Vicenza. In sintesi: qui si vive bene.

Un occhio alle sottocateg­orie del Sole per capire cosa sia per gli italiani la qualità della vita e qualche curiosità. Ricchezza e consumi: Rovigo a parte, sei municipi nei primi trenta, Belluno in seconda piazza. Treviso (3°) e Verona (10°) sono nella top ten per depositi pro capite; Padova (5°) e Verona (8°) in quella della spesa per beni durevoli. Belluno svetta: protesti pro capite ai minimi in Italia. Venezia è ambita: solo a Milano affittar casa costa di più. Vendere casa conviene a Venezia (4°) e Verona (10°). Affari e lavoro. Solo Venezia e Verona fuori dai trenta. Belluno è al settimo posto per tassi di occupazion­e e al sesto per disoccupaz­ione giovanile (ce n’è meno, chiaro), categoria in cui Venezia è seconda solo a Bolzano, e Treviso quinta. Start up innovative: Rovigo (2°) e Padova (8°) ai vertici.

Dove pecchiamo? In fatto di ambiente e servizi, forse. Solo Belluno nei primi venti, Verona al posto 21 e gli altri più giù, fino allo scalino 81 di Rovigo. L’ecosistema urbano premia appunto i bellunesi (7°) e Treviso, un gradino sotto. A Verona (3°) il podio nell’utilizzo di servizi bancari da casa. Un numero importante: fiorentini, pratesi e trevigiani vivono in media 84 anni, più di tutti in Italia; chi nasce a Padova (8°) può sperare di vivere appena tre mesi in meno; a Napoli si muore tre anni prima che nella Marca.

Capitolo demografia e società. In Veneto l’integrazio­ne è in equilibrio: Vicenza, prima per acquisizio­ni di cittadinan­za italiana, è l’esempio. Non siamo nella top ten per percentual­e di laureati né per tasso di natalità: due problemi. Giustizia e sicurezza. L’ennesimo primo posto di Belluno e quattro municipi nei primi venti dicono di una condizione privilegia­ta rispetto al resto del Paese: Padova, 50°, comunque risale, come Venezia (67°). Venezia paga il fatto di essere una porta aperta al mondo: solo Bologna, Milano e Rimini fanno peggio in fatto di scippi. Altri reati. Rapine, Belluno virtuosa è sesta, prima per (non) furti d’auto. Delitti connessi a stupefacen­ti: Treviso (3°), Vicenza (5°) e Rovigo (6°) per virtuosità. Chiude cultura e tempo libero. Solo Verona (16°) nelle prime venti. Nessuna delle nostre nelle prime dieci per numero di librerie e Treviso (102) a fondo classifica. Verona (1°) e Venezia (8°) tra quelle che spendono di più per biglietti di spettacoli.

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