Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Soldi finiti, il tribunale è senza carta giudici con una risma per tre mesi
Anche le auto senza benzina. Marini: il governo decida le priorità
VENEZIA Una risma da qui a marzo per i magistrati. Due per le cancellerie. La circolare del direttore amministrativo dell’ufficio Gip di Venezia «raziona» la carta ed è la prima, ma probabilmente ne seguiranno altre in tribunale. Sono finiti i soldi del ministero per la carta e fino al prossimo stanziamento che dovrebbe essere tra marzo e aprile, non c’è nulla da fare: l’ordine potrà essere anticipato di qualche settimana, ma non troppo perché c’è il rischio della beffa, cioè di doversi trovare a pagare gli interessi di mora per le fatture non saldate entro i 60 giorni. Peccato però che i gip in questi tre mesi debbano farsi bastare cinquecento fogli per stampare le sentenze o le ordinanze, tanto che tra i corridoi c’è un mix tra «mal di pancia» e ironia e non è escluso che ci sarà qualcuno che la carta se la porterà da casa.
D’altra parte il dirigente amministrativo dell’intero tribunale, Giampaolo Berto, dopo un iniziale finanziamento di poco più di 7 mila euro, era riuscito con un pressing estenuante a ricavarne altri 2 mila da Roma. Ma in un settore in cui il processo telematico stenta a decollare anche nel civile, dove è già attivo da un bel po’, molti magistrati prediligono ancora la lettura su carta. E così è arrivato un messaggio a metà tra il diktat e il consiglio: di carta non ce n’è quasi più e quella che c’è bisogna cercare di usarla al meglio. Magari iniziando a stampare fronte e retro, è stato uno dei suggerimenti.
Che la giustizia sia un settore in bolletta lo conferma la presidente della Corte d’appello lagunare Ines Marini. Della carta lagunare non era al corrente, ma c’è un altra «voce» che la fa arrabbiare. «La benzina - dice - già una legge di alcuni anni fa ha imposto a ogni tribunale di avere solo un’auto di servizio, e questo ci può anche stare, ma se non ci sono i soldi per la benzina come si fa?». Anche perché ci sono i fascicoli da trasportare da una sede all’altra, i pm che magari devono andare in carcere per un interrogatorio e non sempre possono farlo con la propria auto, i giudici che vanno a domicilio per le procedure dell’amministrazione di sostegno. «La macchina della giustizia per funzionare ha bisogno di fondi - continua Marini - Il governo deve decidere quali sono le priorità, ma a quel punto non si può accusare la giustizia di allontanare gli investitori e far calare il Pil».