Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Qualità della vita, Belluno cade su cultura e vecchiaia

La città scende al quarto posto secondo il «Sole». Massaro: più soldi contro lo spopolamen­to

- Moreno Gioli

BELLUNO Dopo il prestigios­o primo posto ottenuto l’anno scorso, si ferma ai piedi del podio la corsa di Belluno al titolo di città più vivibile d’italia 2018. Tre passi indietro per la provincia delle Dolomiti, che scende al quarto posto nell’annuale classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole

Ore. Medaglia d’oro per Milano, seguita da Bolzano e Aosta.

La graduatori­a inquadra le 107 provincie italiane sulla base di 42 indicatori raggruppat­i in sei macro aree. Sul giudizio di Belluno pesano i netti passi indietro per quanto riguarda cultura e demografia, mentre il territorio si conferma ai vertici nazionali per sicurezza e tenore di vita. Belluno si classifica solamente al 62esimo posto per quanto riguarda l’offerta culturale e per il tempo libero: solamente 368 i punti accumulati, un tonfo clamoroso rispetto al 2017, che vedeva Belluno sul terzo gradino del podio.

Male anche per quanto l’aspetto demografic­o, su cui pesa il problema ormai struttural­e dello spopolamen­to. Il 2018 si chiude a metà classifica con il 52esimo posto (663,5 i punti ottenuti), 47 posizioni più giù rispetto al quinto posto dello scorso anno. Incidono in particolar­e il basso indice di natalità e l’indice di vecchiaia, e il confronto con le confinanti province di Bolzano e Trento, rispettiva­mente prima e quarta in graduatori­a, è impietoso: «Non smetteremo mai di dirlo - commenta Jacopo Massaro, sindaco di Belluno - finché la nostra provincia non avrà strumenti di autogovern­o e risorse adeguate per mantenere servizi ed effettuare le manutenzio­ni avremo un continuo spopolamen­to. Guarda caso nelle province a statuto speciale gli indicatori demografic­i migliorano mentre qui calano. È un problema politico serio: alcuni passi in avanti sono stati fatti ma quelli decisivi ancora no. La Regione e lo Stato su questo devono fare un balzo in avanti per risolvere una volta per tutte il problema».

Belluno resta nella top 20 per quanto riguarda l’ambiente, pur perdendo 9 posizioni rispetto allo scorso anno. Ottime invece le performanc­e per quanto riguarda la sicurezza, dove il capoluogo dolomitico sale dal secondo al primo posto - con 627,7 punti davanti ad Aosta, e per il tenore di vita, dove si conferma il terzo posto già conquistat­o lo scorso anno. Migliora anche la posizione sull’economia, dove Belluno sale al 16esimo posto (era 23esimo nel 2017).

Il complesso dei risultati, come detto, posiziona Belluno al quarto posto nazionale, come nel 2016 e 2014: «Un risultato positivo - sono le parole di Massaro - che va a braccetto con il primo posto conquistat­o nella classifica di Italia Oggi pubblicata qualche mese fa. Positivo anche il fatto che cresca per il terzo anno l’indice di sicurezza e che migliorino gli indicatori economici. Belluno resta la città più sicura d’Italia». Ed è una consolazio­ne non da poco.

Il sindaco Il calo di residenti è un problema che va combattuto

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