Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’elettrodot­to finisce sotto terra «Auronzo ammirerà le Tre Cime»

- Davide Piol

AURONZO DI CADORE Tralicci lontani da zone sensibili e Dolomiti in vista. I cittadini di Auronzo di Cadore hanno accolto con entusiasmo il progetto migliorati­vo presentato ieri da Terna riguardo alla nuova linea elettrica che attraverse­rà il Comune. Si tratta di un pacchetto di interventi che consentirà di eliminare dal centro abitato circa un chilometro della linea a 132 kV a Ponte Malon – Pelos – Somprade grazie alla realizzazi­one di una variante in cavo interrato di pari lunghezza. In totale saranno demoliti quattro tralicci. «È una conquista storica – ha commentato il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher – Siamo molto soddisfatt­i perché è stata accolta una richiesta che avevamo fatto a novembre 2017 ma che era stata presentata negli anni anche dagli amministra­tori precedenti. I tralicci da eliminare sono vicini alla casa di riposo “Beata Gaetana Sterni” e a una chiesa. Inoltre potremmo finalmente ammirare le Tre cime di Lavaredo in tutta la loro bellezza».

Il progetto non finisce qui. Terna provvederà all’interramen­to del raccordo a 220 kV, provenient­e da Lienz e inizialmen­te previsto in aereo, che arriverà alla futura stazione di Cima Gogna. Il riassetto della rete nell’alto Bellunese dovrebbe migliorare la continuità del servizio di trasmissio­ne dell’energia tramite la realizzazi­one di un nuovo collegamen­to interrato a 132 kV lungo 24 chilometri tra la cabina primaria di Zuel e quella di Somprade (15 chilometri nel Comune di Cortina e 9 nel Comune di Auronzo) e una nuova stazione elettrica 132-220 kV di 1,5 ettari in località Cima Gogna. Gli unici dubbi emersi dall’incontro di ieri riguardere­bbero proprio quest’ultima parte. «Hanno parlato della stazione di Cima Gogna – ha spiegato Gianni Pastella di Vivaio Dolomiti – ma nessuno ci ha mostrato i disegni. Dov’è la concertazi­one con il territorio? In generale il progetto è migliore anche se potevano interrare di più. È il massimo che si poteva ottenere con un’amministra­zione che si è mossa senza il supporto di tecnici competenti».

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