Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Parto in taxi, vigilessa fa nascere un maschietto

Venezia, la Polizia municipale la premia: «È stato un bel gesto»

- Di Camilla Gargioni

VENEZIA Storia a lieto fine l’altra sera in Piazzale Roma, a Venezia. Una donna del Bangladesh ha avuto le doglie in taxi e una vigilessa, con l’aiuto via telefono dei sanitari del 118, l’ha aiutata a partorire. È nato un maschietto.

«Mi sono trovata quel VENEZIA bimbo tra le mani senza accorgermi, un’emozione unica». Silvia non è la mamma, non è nemmeno una dottoressa dell’ospedale, fa la vigilessa a Venezia ma lunedì sera si è trasformat­a in levatrice e ha fatto nascere il piccolo Isam Uddin. Sono le otto di sera quando Gianluca Visentin, con il suo taxi, stava portando a Venezia una coppia originaria del Bangladesh: lei, Thamina, era incinta del suo terzo figlio e si stava recando all’ospedale Civile, dove però è arrivata con il suo bambino tra le braccia. «Da come si lamentava ho capito che stava per partorire. Il marito ha chiamato il 118 e quando sono arrivato in piazzale Roma ho chiesto aiuto agli agenti di turno» spiega il tassista. È lì che la vigilessa, agente solo da giugno, interviene, anche perché l’uomo al telefono con i soccorsi non riusciva a comprender­e quello che gli veniva detto dall’operatrice dell’ospedale.

Simona Boscolo cerca di seguire le istruzioni che le vengono date dall’altra parte della cornetta, il taxi è buio e angusto, le sembra di vedere i capelli del bambino, ma non c’è tempo per gli indugi. «Devi farla partorire tu» intima l’operatrice di soccorso. E l’agente, agendo d’istinto e mettendo da parte ogni esitazione, comincia ad aiutare la donna. La lingua diversa non la aiuta ma, quando le cose sembravano complicars­i sempre più, la giovane fa una piccola spinta e si sente il primo vagito. «Me lo sono ritrovato tra le braccia, senza sapere quello che avevo fatto racconta Simona- subito dopo gli ho pulito la bocca, per evitare che ci fosse qualcosa ad ostruirne le vie respirator­ie e l’ho avvolto in una coperta, adagiandol­o sul grembo della madre. Quando il momento è passato e l’adrenalina è venuta meno, sono crollata anch’io». Raggiante il papà del bimbo, Zia Uddin. «Abbiamo avuto paura - dice - ma la vigilessa è stata bravissima. Le saremo grati per sempre».

È la storia di Natale a lieto fine, è l’azione di una giovane agente che, anziché fronteggia­re abusivi in fuga, si è trovata ad affrontare una situazione che mai avrebbe immaginato. «Una storia che parla di un gesto non comune da parte di una nostra vigilessa e di una collaboraz­ione sempre più forte tra il Corpo, gli operatori del 118 e, in questo caso, anche i tassisti. Una situazione quasi da film che però è successa davvero nella nostra città e questo ci fa un enorme piacere», commenta il comandante della Polizia Locale di Venezia, Marco Agostini. «Per fortuna esistono persone come Simona, che, con sangue freddo e profession­alità, ha saputo gestire una situazione delicata contenendo l’emozione -ha aggiunto il vicesindac­o Luciana Colle-. Persone valide, come tutti gli agenti della Polizia Municipale o gli operatori sanitari, a cui non dobbiamo mai far mancare il nostro sostegno».

Simona Boscolo detta «Nata», quasi presagio di quanto è accaduto, ha 29 anni ed è originaria di Pellestrin­a. Con una laurea in Scienze del Linguaggio e un master in disturbi dell’apprendime­nto, vedrà però finire il suo contratto il giorno della vigilia di Natale. «Non abbiamo la possibilit­à di fare assunzioni dirette – ha spiegato il comandante Agostini - anche se dopo un gesto così ci starebbe. Il suo contratto, come quello degli altri agenti assunti a tempo determinat­o dopo le interruzio­ni canoniche previste per legge, sarà prorogato per tre anni».

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Premiata
 ?? (Foto sopra Vision)) ?? A sinistra, il comandante dei vigili di Venezia mentre premia l’agente che ha aiutato la mamma a partorire in taxi
(Foto sopra Vision)) A sinistra, il comandante dei vigili di Venezia mentre premia l’agente che ha aiutato la mamma a partorire in taxi

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