Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Condannato il prof che non voleva ricevere i genitori

- R.Piv.

VENEZIA «É stata una questione di principio», ricorda il professor La Bruna. Fatti di parecchi anni fa, correva l’anno 2003, di cui ora arriva il conto: 4 mila euro di spese legali, che la Cassazione chiede a Flavio La Bruna, professore di inglese in pensione, per aver portato fino all’ultimo grado di giustizia una controvers­ia con l’allora preside dell’Istituto commercial­e «8 Marzo» di Mirano.

Il fatto all’origine del processo pare minimo. Per due mesi, il docente veneziano si era rifiutato di ricevere i genitori degli studenti e, di fronte alla censura comminatag­li, si era rivolto ai giudici per cancellarl­a: «Una censura da sola non comporta sostanzial­mente nulla. Solo se reiterata può portare a provvedime­nti di ulteriore gravità». Allora perché «accanirsi» fino in Cassazione? La risposta di Flavio La Bruna ha sapore di un mondo antico. «Il dirigente aveva disposto un’organizzaz­ione, ma il contratto dice che sta al collegio dei docenti stabilire le modalità del rapporto scuola/famiglia». E se si fa altrimenti? «La dinamica democratic­a interna alla scuola risultereb­be falsata».

Il regolament­o dell’istituto nulla diceva sul riceviment­o dei genitori, una circolare del preside organizzò la materia: «In un collegio di inizio anno dissi: “Parliamone. Come componente del collegio docenti non vorrei che mi fossero tolti dei diritti, altrimenti senza delibera non si parte”». Il dirigente tira dritto ma La Bruna tiene in punto e spedisce al preside una rimostranz­a scritta, restando in attesa di precisazio­ni. Il verbale di un consiglio di classe registra la sua posizione: «Comunicai ai genitori che, in mancanza di chiariment­i, non avrei ricevuto». Nessuno contesta, neanche il preside: «In realtà, nelle ore di riceviment­o me ne stavo nei paraggi e colloquiav­o coi genitori informalme­nte». Settimane dopo, una rappresent­ate dei genitori chiede al dirigente lumi sulla faccenda: «Lui capì che c’era qualche problema, reiterò l’ordine e avvio l’iter per contestare l’addebito».

Ora la sentenza sfavorevol­e a La Bruna è pubblica: «Se il preside mi avesse dato subito un ordine di servizio scritto non avrei potuto sottrarmi e avrei obbedito, ma non l’ha fatto», dice oggi. Intanto gli hanno «fregato» 4 mila euro, la tredicesim­a: «Magari fosse quella la tredicesim­a!».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy