Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nasce il campus universita­rio del Prosecco

L’università di Padova ha investito un milione e mezzo a Conegliano per potenziare gli studi di enologia

- Alessandro Macciò

CONEGLIANO Una nuova casa da 200 posti per gli studi sul Prosecco. Espansione in vista per il campus enologico di Conegliano, dove l’Università di Padova ha messo gli occhi su una palazzina di tre piani inutilizza­ta che permettere­bbe di accorpare aule e uffici attualment­e dislocati in varie sedi.

Ieri il Cda dell’ateneo patavino ha dato il via libera alla definizion­e «di una possibile concession­e in comodato d’uso» dell’immobile, a fronte di una «parziale ristruttur­azione» a carico del Bo stimata in 1,5 milioni. L’edificio in questione si trova in via XXVIII Aprile 26, misura 1.080 metri quadri (325 sia al piano terra che al secondo più 430 al primo) e appartiene al Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltur­a e l’analisi dell’economia agraria vigilato dal ministero delle Politiche agricole, che sta trattando la cessione dell’immobile alla Fondazione per l’insegnamen­to enologico in cambio di alcuni terreni agricoli. Pochi passi più in là ci sono le aule che ospitano il corso di laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche, gestito dal dipartimen­to di Territorio e sistemi agro-forestali (Tesaf). Così, quando la Fondazione si è detta disponibil­e a cedere in comodato d’uso la palazzina del Crea in via di acquisizio­ne, il Bo si è subito attivato per trasferire lì una parte del polo universita­rio distaccato a Conegliano, che comprende anche un corso di laurea magistrale e un corso di dottorato affiliati al centro di ricerca Cirve per un totale di oltre 300 studenti. Rispetto alle attuali sedi, occupate sia in comodato d’uso dalla Provincia che in affitto, l’edificio del Crea infatti si trova «in una posizione ottimale dal punto di vista logistico» e dunque permettere­bbe di razionaliz­zare le attività didattiche «consolidan­do la presenza dell’Università nel campus». Il sopralluog­o condotto dal prorettore al campus Tomaso Patarnello e dal direttore del Tesaf Raffaele Cavalli ha rivelato che la palazzina «necessita di significat­ivi interventi di manutenzio­ne», ma ha anche confermato l’interesse per l’operazione. Nel progetto elaborato dall’ufficio Patrimonio e logistica del Bo, infatti, c’è spazio per un’aula da 130 posti o un laboratori­o didattico con bagni, deposito e locali tecnici al piano terra, 6-7 uffici, un laboratori­o chimico ad uso didattico e due laboratori al primo piano, un’altra aula da 7080 posti e altri 6 uffici al secondo piano. Per quanto riguarda la ristruttur­azione, il Bo è orientato a dilazionar­e l’intervento in due fasi: prima 640 mila euro per recuperare primo e secondo piano «in tempi relativame­nte brevi», poi 860 mila euro per recuperare il piano terra.

La palazzina Il Bo ha deciso di acquisire un intero edificio per accorpare gli studi enologici

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La nuova sede L’edificio da trasformar­e in campus

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