Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Progetto Serbia per le macchine di fascia bassa

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TREVISO «Se anche fosse, il gruppo non potrebbe parlarne prima di averlo comunicato ai mercati». Questo, nella sostanza, si sono sentiti rispondere i sindacati dei metalmecca­nici, incontrand­o ieri i dirigenti di De’ Longhi, dopo avere posto la domanda diretta riguardo alla realizzazi­one di un nuovo stabilimen­to produttivo in Serbia.

Sotto il profilo formale, essendo De’ Longhi quotata, la replica è impeccabil­e e l’argomento è stato lasciato cadere, per passare alla verifica degli indicatori per il premio di risultato. Il che non significa affatto che la fabbrica serba non sia un progetto concreto, anzi. I dettagli che filtrano sono in sé sufficient­i a non allarmare più di tanto i lavoratori, dato che l’impianto sarebbe dedicato alla produzione di macchine per il caffè di fascia bassa, cioè modelli molto differenti da quelli top di gamma che, invece, sono costruiti fra Treviso e Carbonera. E nel sistema produttivo trevigiano sono intanto state montate linee molto innovative, dette «Amazon», il cui scopo è quello di sostenere una crescita di produzione molto robusta.

Una fabbrica, quella di Treviso, in cui gli straordina­ri sono diventati la norma e in cui, però, lo schema contrattua­le dello «staff leasing» sta soppiantan­do i contratti a termine, raffreddat­i dal «Decreto dignità». (g.f.)

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