Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Giochi, la politica estera può influenzare»
VENEZIA Possono le questioni di politica estera che vedono coinvolta l’Italia condizionare la candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026? Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, la risposta è sì. Lo ha lasciato intendere ieri alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano, rispondendo a chi gli chiedeva se le posizioni dell’Italia su Francia e Venezuela potessero rappresentare un problema. «Il mio - ha detto Malagò - è solo un modesto consiglio da uomo di sport, ma penso che fino al 24 giugno sarebbe la cosa migliore se continuassimo a mantenere una forma di neutralità e distacco sulle vicende internazionali, perché la candidatura di Milano e Cortina non deve essere condizionata da fattori esterni». Un attimo di pausa e poi Malagò continua nella sua disamina. «Penso che i membri del Cio siano persone di sport, indipendenti intellettualmente, fuori da tutte le dinamiche che riguardano situazioni internazionali, che valutano i dossier. Ma è anche ve ro che in qualche modo, a parità di condizioni, una scelta può avere, se non altro sotto il profilo della simpatia, dei comportamenti del singolo Stato, una valutazione che prescinde».
Il monito di Malagò è in realtà un messaggio al governo, a fronte della convinzione del presidente del Coni della validità della candidatura italiana. «Ho sempre detto - specifica infatti - che Milano e Cortina rappresentano una candidatura molto seria e forte. . Prima del voto del 24 giugno abbiamo un paio di incontri. Dall’1 al 6 aprile sarà in Italia la commissione di valutazione, presieduta dal membro del Cio, il romeno Octavian Morariu. Si parte da Cortina, si passa da Alto Adige, Trentino e poi in Lombardia, e il 6 aprile a Milano ci sarà una conferenza stampa di conclusione sulle valutazioni della commissione».
Sull’argomento Olimpiadi invernali ieri è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per ribadire l’importanza di una posizione ufficiale da parte dell’esecutivo. «Il voto per i grandi eventi - le sue parole - è spesso politico e quindi ritorno al mio punto: senza polemiche, ma è importante che il governo, il Coni e le istituzioni locali siano totalmente allineate e parlino con la stessa voce». Sala, poi, ha anche evidenziato le lacune che la Svezia ha mostrato durante i campionati del mondo di sci alpino in corso di svolgimento ad Are. «Non è mai molto simpatico - ha detto il sindaco di Milano - parlare degli avversari e, soprattutto, parlarne male. Ma certamente non mi pare che questi mondiali di Are stiano dimostrando la qualità dell’offerta svedese. Vedere la libera di giorno con le luci artificiali non è il massimo. E noi, se guardiamo la qualità del nostro dossier, dovremmo solo essere positivi».