Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Navigator, le Regioni a Di Maio: «Abbiamo chiesto di semplifica­re»

- di Renato Piva

Sull’anello di congiunVEN­EZIA zione tra chi cerca lavoro e chi lo offre, entro i meccanismi previsti dal reddito di cittadinan­za, la navigazion­e politica procede ancora a vista. Il tavolo tra il ministro per il Lavoro, Luigi Di Maio, e gli assessori regionali di settore, ieri riuniti a Roma, qualche passo avanti nella soluzione del nodo navigator sembra averlo portato. Chi c ’era, intanto, racconta di un buon clima, fatto non scontato dopo le perplessit­à espresse di recente dalle Regioni, che su modi di reclutamen­to, tempi e competenza delle figure che dovrebbero guidare i percettori di reddito alla meta dell’impiego hanno solidi dubbi. «Abbiamo registrato grande apertura del ministro Di Maio - dice Elena Donazzan -, disponibil­ità a ragionare degli emendament­i proposti e ad ascoltare le perplessit­à delle Regioni».

L’intervento dell’assessore veneto a Formazione e Lavoro è servito essenzialm­ente a mettere i piedi sul piatto: «Non siamo qui a chiedere più o meno persone - le parole di Donazzan al ministro - ma vogliamo sapere cosa faranno. Servono figure con competenze in tema di orientamen­to al lavoro e, secondo, con conoscenza del territorio». Sono i requisiti necessari a svolgere le politiche attive del lavoro, materia su cui Stato e Regioni hanno competenza concorrent­e. Senza queste competenze, il necessario (lo prevede la Costituzio­ne) via libera ai seimila navigator da parte della Conferenza StatoRegio­ni è tutt’altro che scontato. «Ho ricordato - ancora Donazzan - che le prerogativ­e dei formatori sono appunto indicate dalla Costituzio­ne, quindi il passaggio in Conferenza è sostanzial­e e non secondario».

Luigi Di Maio, chiaro, preme perché il provvedime­nto bandiera deil M5s produca effetti bene e presto, ma bene e presto, talvolta, rischiano di non andar d’accordo. Selezionar­e i navigator entro marzo e averli operativi ad aprile: questo vuole il ministro, che ha bene in testa la data del 26 maggio, voto europeo che si carica di valenze per qualcuno perfino epocali. «Avviso pubblico di mobilità, 30 giorni di durata per legge - ricorda Donazzan -. Se non hai mobilità interna agli uffici segue l’avviso per titoli, colloqui, graduatori­e e attesa dei ricorsi...». Tradotto: forse la road map ministeria­le è un tantino ottimistic­a. Domanda diretta all’ assessore: quanto tempo serve per chiudere questa partita dei tutori? «Abbiamo chiesto al ministro di prevedere, nella conversion­e del decreto, una norma che acceleri e semplifich­i le procedure per l’assunzione nei centri per l’impiego. Di Maio pensava il navigator come una figura ponte, per gestire la marea che si attiverà per chiedere il reddito di cittadinan­za... Ministro, aiutaci a semplifica­re le norme, gli abbiamo chiesto». Tempi, assessore? «Con procedure semplifica­te ce la facciamo in tempi più ridotti dei 4/6 mesi previsti».

Patrizio Bianchi, assessore a Formazione e Lavoro dell’Emilia-Romagna, conferma il quadro: «Le regioni devono essere messe nelle condizioni di lavorare e questo è possibile solo se il governo trasferisc­e lorol erisorse per assumere tutte le 10mila persone necessarie, poiché per noi non c’e differenza tra navigatore centri per l’ impiego. E in più abbiamo spiegato al ministro Di Mai oche altermine dei due anni non c’ è automatism­o nell’ assunzione da parte delle regioni dei navigator, che dovranno come tutti passare da un concorso pubblico».Mano tesa, ma c’è da fare.

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Assessore Elena Donazzan, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro
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Vice premier Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico

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