Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nevegal, un diktat al Comune «Bus pubblici o servizio privato»

I residenti: linea anche turistica, con mezzi elettrici. Se no faremo da soli

- Moreno Gioli

BELLUNO Il futuro del Nevegal? Passa attraverso un servizio di trasporto pubblico efficiente, ecologico e pensato non solo per i residenti, ma anche per i turisti. Almeno secondo l’associazio­ne «Vivaio Dolomiti» e i residenti sul Colle che hanno raccolto e consegnato al Comune di Belluno e alla Provincia 600 firme di cittadini e frequentat­ori del Nevegal, assieme a una relazione che illustra le opportunit­à date da un servizio di trasporto che colleghi il Piazzale del Colle alla ferrovia e alla pianura.

«Il Nevegal sembra molto più amato nel resto del Veneto c he a Bel l uno » commenta Gianni Pastella, portavoce di “Vivaio Dolomiti”, al quale non è andata giù la risposta del Comune capoluogo che, per bocca dell’assessore alla Mobilità, Stefania Ganz si è detto «basito» per la richiesta dei residenti del Nevegal di allargare il questionar­io sulla mobilità, da compilare online, anche ai non residenti.

«Ogni idea per il rilancio del Colle è degna di attenzione — commenta Ganz — ma lo scopo del questionar­io era chiaro: conoscere gli spostament­i dei residenti sul Nevegal, per capire se e come attivare una linea di trasporto pubblico urbano regolare. Il questionar­io è stato fatto su richiesta proprio dei residenti. Quella di “Vivaio Dolomiti” è più un’idea di promozione turistica, che è un’altra cosa. Una corsa urbana al giorno costa quasi 40 mila euro all’anno, dobbiamo essere certi che venga utilizzata»

Rincara «Vivaio Dolomiti » col portavoce: «Sul Nevegal ci sono 1.500 seconde case che pagano Imu-Tasi e che utilizzano strutture e servizi di Belluno. E poi ci sono 400 proprietar­i di roulotte che passano sul Colle lunghi periodi. Ci sono oltre 2.000 bambini ogni anno che vanno a sciare lassù e potrebbero essere molti di più con la possibilit­à di innevare le piste e programmar­e per tempo la stagione».

Insomma, per «Vivaio Dolomiti» il Nevegal è un’opportunit­à da sfruttare, legandolo a un apolitica di trasporto pubblico «circolare», che colleghi la ferrovia e le due stazioni di Ponte nelle Alpi e Belluno con il Piazzale, anche con l’utilizzo di mezzi a propulsion­e elettrica. «Sono scelte che auspichiam­o pos- sano prendere gli enti pubblici, con una visione a lungo termine e coordinata tra tutti — aggiunge Pastella — Altrimenti noi e i residenti ci rivolgerem­o alle aziende private che già realizzano questo tipo di servizio. Abbiamo già preso contatti con un paio di loro».

Mentre il Comune domani, in Consiglio, varerà una commission­e speciale sul Nevegal, per ora la Provincia non risponde, in attesa di conoscere nel dettaglio la proposta. «Non ho ancora letto il documento consegnato — spiega il presidente Roberto Padrin — perché impegnato a Roma. Posso già assicurare comunque la piena disponibil­ità a discutere ogni idea per rilanciare un patrimonio di tutti com’è il Nevegal. Quello del trasporto pubblico è comunque solo un tassello di una strategia più ampia, che deve puntare ad un rilancio di tutto il sistema-Nevegal. Dobbiamo crederci tutti».

Commenta Pastella :« Invece l’ impression­e è che per molti il Nevegal sia solo un problema e che non si creda a un suo rilancio. Invece siamo convinti che sia una grande opportunit­à: dista solo un’ora d’auto da Venezia e, visto che si parla tanto di Treno delle Dolomiti, qui il treno lo abbiamo già, anche in elettrific­azione. Ma se vogliamo che il Nevegal non muoia, dobbiamo dare i servizi necessari, anche innovativi».

E le piste da sci? Per «Vivaio Dolomiti» il futuro del Colle passa ancora dagli sport invernali. «C’è un patrimonio di Demanio sciabile che non può essere perso — conclude — In passato gli impianti sono stati svenduti ai privati, è tempo che gli enti pubblici ne riprendano la gestione».

La replica L’assessore Ganz scettica: «Corse costose, serve certezza sull’uso effettivo»

Sostegno «Vivaio Dolomiti»: sembra non si creda al rilancio del Colle, ma che sia solo un problema

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