Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nave salva profughi, anche Casarini indagato per favoreggiamento
TREVISO Il capo missione della Ong Mediterraneo Luca Casarini, mestrino e già leader dei centri sociali del Veneto, è stato iscritto nel registro degli indagati per la vicenda della nave Mare Ionio. La procura di Agrigento, che indaga sulla vicenda, gli contesta il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si cui è accusato anche il comandante della nave.
VENEZIA La notizia arriva in serata. Dopo un interrogatorio durato sette ore nella caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa, Luca Casarini da «persona informata sui fatti» diventa indagato «per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».
Si tratta delle stesse accuse mosse al comandante della Mare Jonio, Pietro Marrone. Casarini, invece, della Mare Jonio è capo missione. Con il capitano è indagato anche per il rifiuto di obbedire all’ordine imposto dalle autorità di arrestare l’imbarcazione mentre si trovava al largo di Lampedusa. Il legale dell’attivista mestrino, Fabio Lanfranca si limita a un lapidario «La decisione della procura non ci stupisce. Ce l’aspettavamo».
Mentre la portavoce di Mediterranea Saving Human spiega: «Che oltre al comandante della nave sia indagato anche il capomissione è una prassi normale. Le indagini in corso sulla Mediterranea spiega la portavoce Alessandra Sciurba - sono una straordinaria occasione per dire cosa accade nel Mediterraneo. Stiamo dando tutta la nostra collaborazione perché è una grande occasione per fare chiarezza. Non siamo noi che violiamo i diritti ma chi ha fatto gli accordi con la Libia, chi riporta i migranti in Libia, chi ha permesso che la Libia avesse una zona Sar (search and rescue ndr) pur non essendo riconosciuta come un porto sicuro».
La ratio è che, come capo missione della ong Mediterranea Casarini abbia condiviso concretamente le decisioni del comandante. Le accuse a capitano e capo missione comprendono anche la violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione, ovvero di aver disobbedito all alt impartito dal pattugliatore della GdF prima di entrare in acque italiane.
Cosa succederà ora? La prossima settimana, Casarini sarà convocato per un nuovo interrogatorio ad Agrigento dai titolari del fascicolo Salvatore Vella e Cecilia Baravelli. Continua, così, la vicenda della nave Mare Jonio, ribattezzata «Mediterranea».
Una nave ong, forte di decine di finanziatori e sostenitori che, di fatto, batte bandiera veneta visto che oltre al capo missione, Casarini, l’armatore è Beppe Caccia, altro volto storico dell’attivismo veneziano. La «nave dei veneti» aveva strappato quarantanove migranti naufragati di fronte alla Libia. Fra loro c’erano dodici bambini.