Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tubercolosi, i casi salgono a cinque
Trovati altri due bambini contagiati nella scuola elementare di Motta di Livenza
TREVISO I casi acclarati di tubercolosi nelle scuole trevigiane salgono a cinque: non ci sono più pazienti ricoverati, ma due nuovi episodi su due alunni delle elementari di Motta di Livenza, emersi dopo le analisi di laboratorio, vanno ad incidere su una situazione che ha generato preoccupazione in centinaia di famiglie. Non solo: altri 11 bambini sono risultati positivi al test Mantoux e ora dovranno sostenere ulteriori approfondimenti diagnostici.
TREVISO Oggi, i casi acclarati di tubercolosi nelle scuole trevigiane sono cinque: non ci sono più pazienti ricoverati, ma due nuovi episodi su due alunni delle elementari di Motta di Livenza, emersi dopo le analisi di laboratorio, vanno ad incidere su una situazione che ha generato preoccupazione in centinaia di famiglie. Non solo: altri 11 bambini, risultati positivi al test Mantoux (che stabilisce soltanto se un soggetto sia venuto o meno a contatto con la malattia), dovranno sostenere ulteriori approfondimenti diagnostici per acclarare o meno l’infezione. Nella scuola materna di Monfumo, dove ad essere stata contagiata dal bacillo di Koch era stata una maestra, non sono emersi fortunatamente altri casi, e la diffusione della malattia è stata contenuta. Rimane il focolaio di Motta di Livenza, del quale l’Ulss 2 e il Servizio Igiene e Sanità Pubblica sono vedella nuti a conoscenza dopo che un alunno di quinta elementare e la sua maestra sono risultati positivi. La donna, considerata il «caso indice», ovvero il soggetto da cui il focolaio epidemico si è poi propagato, è stata dimessa ieri dall’ospedale Ca’ Foncello e continuerà la terapia a casa, come il bambino e l’altra insegnante. Lunedì e martedì è stato completato il test Mantoux su circa cinquecento persone, comprendendo la popolazione scolastica dei due istituti sotto osservazione. Nella classe del bambino e maestra ammalati, 21 studenti su 22 erano risultati positivi alle prime analisi. A successivi approfondimenti, per due di loro è stata riscontrata una forma “chiusa” di tubercolosi: significa che sono negativi al bacillo di Koch, ma con la necessità di trattamento multifarmacologico a domicilio. Anche sui familiari di questi due bambini saranno effettuati i test Mantoux. Nelle restanti classi della scuola mottense, che avevano contatti occasionali con il caso indice, sono state evidenziate 11 positività: «Per questi alunni – spiega l’Ulss 2 - sarà seguito il consueto protocollo che prevede radiografia del torace ed eventuali successivi approfondimenti, se necessari».
Questa volta, ad essere colpiti sono solo bambini: tutti gli adulti, personale docente e non docente, non hanno fatto emergere elementi preoccupanti. «I dati relativi agli ulteriori accertamenti – commenta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 – confermano la complessità del focolaio epidemico di Motta di Livenza e la necessità di non abbassare la guardia nei confronti di una malattia come la tubercolosi. Rinnovo il mio ringraziamento nei confronti di tutte le famiglie, del personale scolastico e dell’amministrazione comunale con cui c’è stata una collaborazione costante. Un ringraziamento va anche a tutti gli operatori dell’Ulss impegnati nella gestione del focolaio, a cominciare dalla Pediatria e dalla Radiologia dell’Ospedale di Oderzo». Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2, diretto dal dottor Sandro Cinquetti, aveva attivato nei giorni scorsi un call center dedicato: per qualsiasi dubbio è possibile contattare, dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 16.00, lo 0422.323888
Benazzi
Quello di Motta è un focolaio epidemico complesso. Non abbasseremo la guardia