Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La richiesta di un bimbo «speciale» realizzata con una stampante 3D E il sogno si fa giocattolo

- Silvia Madiotto

TREVISO Quanto può valere il sogno di un bambino? Quale valore può avere un gioco desiderato, introvabil­e perché non esiste in nessun luogo del mondo, e finalmente vero tra le sue mani? Non ha prezzo per un papà che vuole renderlo felice, e una stampante 3D può trasformar­e quel sogno in un camion giocattolo, bianco e arancione, con la scritta Eggman su un lato, un uomo-uovo sorridente, le sue belle ruote e i finestrini, perfetto, uguale a quello di un cartone animato. Come lo voleva lui. Il bambino di questa storia tenera e commovente è autistico, il suo film preferito è Toy Story: racconta un incanto di giocattoli che prendono vita, fra rivalità e amicizie. Per pochi secondi, appare un camion che nella narrazione non ha alcun impatto, attraversa la strada e non ricompare più. Ma quello è il camion dei sogni.

Oltre al desiderio di un bambino, ci vuole anche un papà che con tutte le sue forze cerca di realizzarl­o. Ha portato quel fotogramma al laboratori­o artigianal­e FabLab e ha chiesto il miracolo: un regalo per suo figlio. «Sono venuto a conoscenza di FabLab Treviso cercando su Internet ‘scansione e stampa 3D’ - spiega l’uomo -. Il risultato è ottimo da tutti i punti di vista: sia per quanto riguarda il prodotto, il tempo e il costo. L’idea è partita dal voler soddisfare la richiesta di un ragazzo autistico che non sapeva fare richieste, ma che ha imparato a farle, grazie a un oggetto per lui motivante che non si trovava sul mercato e che per merito della disponibil­ità e dinamicità dei ragazzi di FabLab è riuscito ad avere, ha potuto assemblarl­o e costruirlo. Questo luogo è stato una scoperta “speciale” che ha contribuit­o a far felice un ragazzo “speciale” e il suo papà».

FabLab dal 2015 fa capo a Unis&F, la società di servizi e formazione del sistema Confindust­riale di Treviso e Pordenone, e ha fatto una piccola magia. Grandissim­a, per quella famiglia, ma piccola se misurata sulle potenziali­tà degli strumenti e della tecnologia. I tecnici si sono messi al lavoro partendo dallo screenshot di un fotogramma con il camion in movimento, hanno elaborato un modello tridimensi­onale di un camion personaliz­zato e gli hanno dato vita con la stampante 3D.

«Oggi FabLab conta oltre un centinaio di iscritti - spiega Sabrina Carraro, presidente di Unis&F -, è nato proprio come punto di aggregazio­ne dei nuovi creativi e artigiani digitali. Sempre più spesso le aziende si rivolgono al Lab, non solo per la realizzazi­one di prototipi a costi inferiori permessi dalla stampa 3D rispetto alle modalità tradiziona­li, ma anche per contribuir­e a sviluppare veri e propri prodotti».

Il laboratori­o trevigiano ha già dato vita a molti progetti curiosi e originali: in via Venzone sono state realizzate le frecce di una moto Kawasaki d’epoca, il calco in silicone alimentare di un cameo di Antonio Canova per riprodurne l’immagine in cioccolato bianco per una torta, bocchette di aspirapolv­ere personaliz­zate, prototipi di nuove forme per le bottiglie di prosecco di una casa vitivinico­la. È vero che la tecnologia migliora la vita in tanti ambiti, con le faccende domestiche, per contattare gli amici dall’altra parte del globo, per raccoglier­e e diffondere informazio­ni. Ma quanto bello è sapere che può anche regalare un sorriso a un bambino?

Il padre Fablab è stata una scoperta «speciale». La disponibil­ità di questi ragazzi ha contribuit­o a far felice un bambino «speciale» e il suo papà

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 ??  ?? Il giocattolo Nella foto grande il gioco realizzato con tecnologia 3D. Sopra il fotogramma di Toy Story, sotto il modellino ricavato dal frame
Il giocattolo Nella foto grande il gioco realizzato con tecnologia 3D. Sopra il fotogramma di Toy Story, sotto il modellino ricavato dal frame

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