Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cda Banca Ifis, Bossi e Salamon lanciano la lista di minoranza

Mossa contro la svolta nella gestione. Si punta a raccoglier­e i voti dei fondi

- Federico Nicoletti

VENEZIA Banca Ifis, l’Ad uscente Giovanni Bossi lancia la lista di minoranza con l’imprenditr­ice Marina Salamon. L’ulteriore passo nella clamorosa uscita di scena dalla banca di Mestre del manager che l’aveva guidata per 24 anni portandola al successo è emersa ieri. Quando la banca ha ufficializ­zato il deposito della lista di minoranza, in vista dell’assemblea dei soci del 19 aprile che eleggerà il nuovo cda a 12 membri, dove un posto è riservato alle minoranze.

Dunque l’ex manager, sfiduciato due settimane fa, non uscirà di scena da Banca Ifis, dopo aver lasciato la guida alla vigilia dell’assemblea. Bossi, al contrario, che di Ifis è il secondo azionista con il 3,4% dietro il 50,1% di comando della Scogliera della famiglia Fürstenber­g, ha deciso di promuovere la lista di minoranza, che si pone come il cane da guardia del nuovo corso.

Insieme a Bossi ci sono l’imprenditr­ice Marina Salamon, membro uscente del cda, e azionista attraverso la holding Alchimia, che pure nell’ultimo periodo aveva iniziato a vendere parte del suo 2%, in una mossa che lasciava trasparire l’opposizion­e alla cacciata del manager e al nuovo corso ripreso in mano dai Fürstenber­g e affidato da Sebastien al figlio Ernesto, che hanno scelto come amministra­tore delegato Luciano Colombini, manager di Bpvi e di Popolare di Verona, e da ultimo della Banca Finint di Enrico Marchi. Solo tra martedì e giovedì Alchimia ha venduto in tutto 427.300 azioni, quasi lo 0,8%, per un controvalo­re di 6,4 milioni. Della partita anche Francesca Maderna, imprenditr­ice e amministra­tore di società immobiliar­i, cliniche mediche e aziende del settore vetro, di Napoli ma residente a Cortina, stando al curriculum depositato tre anni fa per il cda di cui è membro uscente.

I tre dichiarano di possedere intorno al 6% di azioni. In un’iniziativa che, da quel che par di capire, si pone in continuità con la gestione precedente e i risultati raggiunti. Pur evitando mosse dirompenti, tanto che nessuno dei tre promotori si candida. Il nome indicato per il cda è invece quello del commercial­ista veronese Giuseppe Benini, «che rappresent­a la continuità con il consiglio che ha guidato la banca ai successi degli ultimi anni - dice la nota di ieri che annunciava la lista - e potrà portare la sua esperienza e il suo equilibrio a beneficio dell’ulteriore sviluppo di Banca Ifis».

Il nome di Benini è accompagna­to da quello del docente della Bocconi Renato Giovannini. Entrambi indipenden­ti, l’indicazion­e del tandem è un passo felpato, ma comunque dirompente. Che punta a coagulare fondi d’investimen­to e altri azionisti che non vedano di buon occhio la svolta nella gestione con la clamorosa cacciata di Bossi. «Le caratteris­tiche di indipenden­za e la capacità di contempera­re le esigenze della banca con gli interessi di tutti i soci - si legge nella nota di lancio dell’iniziativa - rendono Benini la figura ideale per raccoglier­e il voto anche di altri azionisti di minoranza, siano retail che investitor­i istituzion­ali domestici ed internazio­nali rappresent­ando, questi ultimi, un importante punto di riferiment­o della banca».

In serata poi la Scogliera ha reso noti i candidati per il collegio sindacale: Franco Olivetti e Donatella Monterumis­i. La partita per l’assemblea dei soci inizia ad entrare nel vivo.

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Imprenditr­ice Marina Salamon
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Manager Giovanni Bossi ex Ad di Ifis

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