Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I carabinieri: «Così scoprimmo l’assenteismo dei forestali»
La testimonianza in Tribunale dei militari inquirenti
BELLUNO «Scoprimmo tre “furbetti del cartellino” e l’allora procuratore capo Francesco Saverio Pavone ci disse di indagarli tutti». Il comandante dei carabinieri di Belluno, Giorgio Bergamo, ieri ha ripercorso in aula l’inchiesta per assenteismo che, nel 2015, coinvolse l’intero corpo dei forestali, cioè 43 uomini. Più della metà uscivano e rientravano dal lavoro senza timbrare il badge.
Alla fine si decise di scremare il numero di indagati e di tenere solo quelli che si assentavano per più di mezz’ora. Ne rimasero 12, di cui ne furono rinviati a giudizio sei per falsa attestazione in servizio e truffa aggravata ai danni dello Stato: Lorenzo Pertoldi, 61enne di Belluno, Claudio Tura, 64enne nato a Brunico, Fabio Da Re, 48enne bellunese, Rosanna Lunardon, 59enne bellunese, Antonio Palma, 63enne di Belluno e l’ex dirigente bellunese, ora a Venezia, Pierantonio Zanchetta, di 64 anni, accusato solo di omessa denuncia. «Partì tutto da una segnalazione anonima — ha continuato il sottotenente Bergamo — Così ci appostammo. Il primo giorno non accadde nulla, poi notammo irregolarità. In particolare Tura e Bertoldi, quando avevano il turno dalle 8 alle 14, uscivano verso le 13 senza timbrare il cartellino e andavano a mangiare al “Bistro Bembo”. Verso le 14 per pochi minuti tornavano in sede, timbravano e se ne andavano a casa».
Tura l’avrebbe fatto per 123 volte, accumulando 44 ore di assenteismo. Mentre Bertoldi 58 volte per 27 ore. I carabinieri posizionarono tre telecamere esterne in modo da controllare tutti gli ingressi. Tura e Bertoldi erano spesso accompagnati dal superiore Zanchetta che, pur vedendoli non timbrare il badge, non prese mai provvedimenti. Processo rinviato.