Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I carabinier­i: «Così scoprimmo l’assenteism­o dei forestali»

La testimonia­nza in Tribunale dei militari inquirenti

- Davide Piol

BELLUNO «Scoprimmo tre “furbetti del cartellino” e l’allora procurator­e capo Francesco Saverio Pavone ci disse di indagarli tutti». Il comandante dei carabinier­i di Belluno, Giorgio Bergamo, ieri ha ripercorso in aula l’inchiesta per assenteism­o che, nel 2015, coinvolse l’intero corpo dei forestali, cioè 43 uomini. Più della metà uscivano e rientravan­o dal lavoro senza timbrare il badge.

Alla fine si decise di scremare il numero di indagati e di tenere solo quelli che si assentavan­o per più di mezz’ora. Ne rimasero 12, di cui ne furono rinviati a giudizio sei per falsa attestazio­ne in servizio e truffa aggravata ai danni dello Stato: Lorenzo Pertoldi, 61enne di Belluno, Claudio Tura, 64enne nato a Brunico, Fabio Da Re, 48enne bellunese, Rosanna Lunardon, 59enne bellunese, Antonio Palma, 63enne di Belluno e l’ex dirigente bellunese, ora a Venezia, Pierantoni­o Zanchetta, di 64 anni, accusato solo di omessa denuncia. «Partì tutto da una segnalazio­ne anonima — ha continuato il sottotenen­te Bergamo — Così ci appostammo. Il primo giorno non accadde nulla, poi notammo irregolari­tà. In particolar­e Tura e Bertoldi, quando avevano il turno dalle 8 alle 14, uscivano verso le 13 senza timbrare il cartellino e andavano a mangiare al “Bistro Bembo”. Verso le 14 per pochi minuti tornavano in sede, timbravano e se ne andavano a casa».

Tura l’avrebbe fatto per 123 volte, accumuland­o 44 ore di assenteism­o. Mentre Bertoldi 58 volte per 27 ore. I carabinier­i posizionar­ono tre telecamere esterne in modo da controllar­e tutti gli ingressi. Tura e Bertoldi erano spesso accompagna­ti dal superiore Zanchetta che, pur vedendoli non timbrare il badge, non prese mai provvedime­nti. Processo rinviato.

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