Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Semi recuperati dai boschi schiantati La rinascita post-Vaia delle foreste

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BELLUNO Per fare un albero ci vuole un seme, cantava oltre 40 anni fa Sergio Endrigo. Per far rinascere gli alberi distrutti dalla tempesta «Vaia», invece, serviranno i semi recuperati nei boschi schiantati dai carabinier­i forestali. Un lavoro certosino che ha permesso di raccoglier­e una grande quantità di cosidetti «frutti forestali» che, trattati, hanno portato alla produzione di 220 chili di semi delle diverse specie colpite. In totale circa 40 milioni di semi di nove diverse specie, dai quali prenderann­o vita oltre 30 milioni di alberi. I semi sono stati consegnati ieri alle Regioni e comunità colpite dalla tempesta di ottobre nel corso della cerimonia «Semi per coltivare il futuro», al Comando unità forestali. «Il successo di questo lavoro — ha osservato il comandante delle Unità forestali, Angelo Agovino — è stato quello di aver lavorato tutti insieme». Agovino si è poi rivolto ai bambini dell’Istituto comprensiv­o di Agordo «D.G. Mezzacasa», vincitore del progetto «Il mondo visto con gli occhi di un albero» dicendo «Voi siete il futuro, come i semi rappresent­ano lo strumento attraverso il quale ridare il futuro ai boschi».

Vaia protagonis­ta anche della prossima edizione di «Oltre le vette», il festival della montagna a Belluno dal 4 al 13 ottobre prossimi. In anteprima sarà proiettato il filmconcer­to su «Vaia» dell’artista Francesca Gallo. (M.G.)

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