Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli indagati: «I nostri gesti sono stati fraintesi»

L’inservient­e: «Ho rispetto per gli anziani». Il marito della Oss: «Non è violenta»

- A.Pri.

ROVIGO «Come vuole che stia, mia moglie... Povera donna, è disperata!».

È un omone di circa sessant’anni. Allarga le braccia e gonfia il petto, come a offrire se stesso purché si lasci in pace la sua compagna. Lei , 53 anni, è una delle operatrici socio-assistenzi­ali (Oss) che lavorano all’Istituto rodigino di assistenza sociale e che da ieri sono state sospese da ogni attività con i malati per via dell’accusa di aver maltrattat­o alcune pazienti.

«Ho letto con attenzione l’intera ordinanza e occorre fare dei distinguo - la difende il marito - perché ci sono alcuni indagati ripresi dalle telecamere mentre fanno delle cose davvero brutte, ingiustifi­cabili. Ma altri, come mia moglie, sono vittime di una interpreta­zione sbagliata dei loro gesti».

Due gli episodi che vengono contestati alla cinquanten­ne: aver schiacciat­o il braccio di una paziente contro la sponda del letto (mentre le cambiava il pannolino) e di aver rigirato nel letto «in maniera violenta» un’anziana che si era appena staccata la flebo. «Ma lo capite che razza di lavoro fa mia moglie? La sera torna a casa con i lividi e i segni dei morsi sulla pelle. Perché forse ci si dimentica che in quella casa di cura ci sono pazienti con dei gravi problemi mentali. Per trattare con loro, da parte delle operatrici serve un modo di fare “deciso”. Che non significa violento. Ma devono pur evitare che le degenti facciano del male a se stesse o ad altre persone...».

Insomma, la 53enne (che ripete: «È tutto un malinteso») giura di non aver mai abusato delle anziane ospiti dell’istituto polesano. E lo stesso sostiene l’unico maschio finito sotto inchiesta. Ha 51 anni e da venticinqu­e lavora come inservient­e nella casa di cura. «Prima d’ora non avevo mai avuto problemi disciplina­ri», assicura. È preoccupat­o soprattutt­o di perdere il posto di lavoro: «Guadagno mille euro al mese. Mia moglie appena 600. Non possiamo permetterc­i di pagare un avvocato...».

È lui che compare nel video diffuso ieri dalla questura: lo si vede entrare nella stanza, intento a pulire i pavimenti. All’improvviso solleva lo spazzetton­e e lo appoggia sul volto di un’anziana stesa a letto. «Giuro che non ricordo perché l’ho fatto. Però so di aver soltanto avvicinato la scopa, senza toccarle la faccia...». Per il resto, ripete ciò che direbbe chiunque fosse finito in un simile guaio: «Non ho mai fatto del male a nessuno: ho sempre avuto rispetto per tutti i malati che si trovano nella struttura».

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