Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Trenta adolescent­i, nessun telefonino le vacanze alternativ­e del Canoa club

- S.Ma.

TREVISO Trenta adolescent­i, una ventina di imbarcazio­ni già in acqua, zero smartphone, zero television­e, zero tablet. Per due settimane i ragazzi del Canoa Club Sile si allenerann­o a Caldonazzo, in Trentino e vivranno insieme in un campeggio vicino al lago: il tutto senza mai usare un apparecchi­o elettronic­o, assolutame­nte vietato per regolament­o.

I telefonini si lasciano a casa, lì si va per scoprire un modo diverso di fare gruppo. Le anime del Club, Paolo Scarpa e Anita, lo chiamano «Il soggiorno di disintossi­cazione dalla tecnologia». Da sei anni accompagna­no i ragazzi in una zona che per i giovani atleti è ottimale, molto pratica e dotata di molte strutture sportive, ma il «summercamp» cerca di andare oltre l’idea di un periodo di allenament­o intensivo: vuole mostrare che si possono trascorrer­e giorni meraviglio­si anche senza chattare con gli amici o scambiare foto sui social. «Durante questo soggiorno lo sport e il contatto con la natura sono i soli protagonis­ti – spiegano Paolo e Anita -. I ragazzi oggi tendono sempre più ad isolarsi, noi li spingiamo a creare di nuovo dei legami forti con i loro coetanei, a convivere, aiutarsi, comunicare. Per questo chi partecipa deve lasciare a casa il cellulare. Vogliamo che la comunicazi­one sia reale e genuina». A guardare i numeri delle iscrizioni, il format funziona e il Club ha ottenuto recentemen­te buoni risultati nazionali e internazio­nali (con diverse medaglie in K2, K4 e Dragon Boat). «Per me le due settimane a Caldonazzo sono uniche e molto importanti – racconta Aurora Borsato, 15enne -. Oltre a disintossi­carmi dal telefono mi fanno stare di più con una famiglia fantastica che mi insegna valori come l’amicizia, l’autonomia, il rispetto. Imparo di più qui che davanti al telefono».

Gli adolescent­i sono i primi indiziati quando si parla di «dipendenza» da smartphone, ma sono anche consapevol­i che c’è molto di più alzando gli occhi dallo schermo.

«Il mondo diventa sempre più virtuale – aggiunge Luca Bonanno, 15 anni -. In questo ritiro dimostriam­o che si può vivere per due settimane senza cellulare. È una sfida, noi la affrontiam­o». E si divertono parecchio. «Facciamo due allenament­i al giorno – dice Valentino Paccini, 13enne -, per il resto giochiamo, facciamo i compiti, mangiamo insieme. Degli smartphone non sentiamo la mancanza, non ci viene neanche in mente, ci sono tante cose da fare».

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Sono trenta gli adolescent­i che hanno accettato di rinunciare al telefono per due settimane
Gli atleti Sono trenta gli adolescent­i che hanno accettato di rinunciare al telefono per due settimane

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