Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il vescovo: «Usiamo la piazza per dialogare»
Tomasi acclamato alle Officine di Manildo: ascoltiamoci di più. Petrini (Slow Food): ora la svolta «green»
TREVISO L’esordio delle Officine Aperte è un auditorium pieno e attento, che tributa un lungo applauso all’intervento su sostenibilità agroalimentare e tutela delle risorse ambientali di Carlo Petrini. Ma a rubare la scena al fondatore e presidente di Slow Food è il vescovo Michele Tomasi, invitato a partecipare all’evento inaugurale del laboratorio culturale e politico che si propone di costruire una nuova opinione pubblica dai contenuti sociali ed ecologisti.
«Confrontiamoci»
Carismatico e sorridente, con la battuta pronta, «condivido con un orto una caratteristica, mi sento un po’ prezzemolo, ho partecipato a più incontri questa settimana che nell’ultimo anno», Tomasi è stato il protagonista della serata. Ha richiamato l’enciclica di Papa Francesco «Laudato sì», incentrata sui temi ambientali e sull’ecologia integrale nel rispetto di ogni persona, chiedendo apertura al dialogo: «Siamo tutti più orientati al dibattito, come per dover dimostrare qualcosa, mentre dovremmo imparare ad ascoltare di più le esperienze di ciascuno», per cogliere i molti linguaggi e messaggi che una comunità variegata può trasmettere. «Possiamo davvero fare molto se ciascuno fa qualcosa - ha detto il vescovo - ma non ci fermiamo alla somma, è un sistema aperto, dobbiamo metterlo a disposizione sulla pubblica piazza. Le piazze sono luoghi meravigliosi, spazi abitabili per mettere in comune passioni, speranze e desideri».
L’incontro
Monsignor Tomasi (o Padre Michele) era seduto tra Petrini e Giovanni Manildo, presidente dell’associazione Officine Aperte ed ex sindaco di Treviso: non si trattava di un incontro dai contenuti esplicitamente politici, platea e relatori avevano una forte componente cattolica, ma la sua presenza, intensa benché breve per precedenti impegni, è stata interpretata da molti come un momento significativo. Ieri sera, all’auditorium di San Teonisto (messo a disposizione da Fondazione Benetton), c’erano duecento persone: molti esponenti della sinistra cittadina e tanti volti riferibili alla precedente amministrazione guidata da Manildo, ex assessori e consiglieri; ma anche facce note del mondo dell’impresa, delle associazioni cittadine, delle categorie economiche, professionisti e sindaci o ex sindaci, i trevigiani Miriam Giuriati e Paolo Galeano, Riccardo Poletto di Bassano e Andrea Cereser di San Donà di Piave.
L’appello
A tutta la platea si è rivolto Petrini invocando «un’economia diversa, che sappia cambiare i paradigmi, in cui l’uomo prenda coscienza che non può continuare a distruggere l’ambiente, o siamo destinati all’estinzione». Manildo non è intervenuto sul palco, lasciando spazio ai comitati e alle comunità che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento.
Padre Michele È fondamentale superare la logica del dibattito per imparare dalle esperienze di ciascuno
Carlo Petrini Serve un’economia diversa, che capisca che non deve continuare a distruggere l’ambiente