Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’Anticorruzione boccia anni di appalti per il verde: «Dati sempre agli stessi»
TREVISO (s.ma.) Sui lavori pubblici di Ca’ Sugana si accende il faro dell’Anac: troppi affidamenti diretti per la gestione e manutenzione del verde pubblico fra il 2014 e il 2018, su parchi, giardini e aree alberate, sempre alle stesse ditte e senza giustificazione.
È un ammonimento agli uffici quella scritta, nero su bianco, su una lettera inviata il 10 settembre dall’Autorità Anticorruzione alla dirigente del settore Roberta Spigariol e al segretario generale Lorenzo Traina (arrivato a Treviso l’anno scorso) in quanto responsabile della prevenzione dalla corruzione. L’esposto da cui è nata l’indagine risale al febbraio 2018: veniva segnalato come gli incarichi professionali venissero «affidati sempre agli stessi soggetti in violazione del principio di rotazione con il consolidarsi di posizioni di potere, in assenza di motivazioni».
Traina e Spigariol hanno risposto all’indagine con spiegazioni articolate e dettagliate ma che non sono state ritenute sufficienti. Nel mirino sono finiti quindi gli uffici del municipio e gli affidamenti, nel periodo in oggetto dell’esposto, agli agronomi Paolo Pietrobon e Anna Barp per incarichi da 121 mila e 44 mila euro (e che anche nel 2018 hanno percepito rispettivamente 15 mila e 9 mila euro di consulenze, come risulta dall’albo pubblicato pochi giorni fa) e alle coop Aladino e Nonsoloverde per una cifra complessiva di circa 1,6 milioni in quattro anni.
L’Anac rileva una «violazione del principio di concorrenza», “rapporti privilegiati” e «rendite di posizione», invitando il Comune in quanto stazione appaltante a tenere conto delle osservazioni dell’autorità sui lavori pubblici e a «un più puntuale e rigoroso rispetto della normativa di settore». Esulta il «Comitato degli alberi urlanti» che era nato per salvare gli alberi del parco di Villa Margherita sul quale c’era un progetto di rifacimento del verde: «Abbiamo dovuto aspettare due anni, ma alla fine l’Anac ci ha dato ragione» ha scritto la referente Regina Toncini.