Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Prepararsi al futuro
L’imprenditrice Pozzi lavora con le scuole per capire e affrontare le sfide dell’automazione
Il suo mestiere è intercettare, oggi, le possibili evoluzioni del mondo del lavoro di domani. Cristina Pozzi, unica italiana selezionata tra i cento Young Global Leader 2019 del World Economic Forum, è tra i protagonisti della quinta edizione di UniVerò. L’imprenditrice sociale, milanese trapiantata a Verona, interverrà il 17 ottobre al panel «Tecnologie, lavoro e professioni del futuro», insieme a Roberto Giacobazzi, docente di informatica dell’ateneo scaligero, Francesco Nori di Google Deepmind e Alessio Pennasilico di P4I. Una tavola rotonda che si propone di ragionare intorno alla più grande incognita dei prossimi anni: l’automazione del lavoro.
«Io credo che questo tema non vada letto in termini di quantità, cioè quanti posti perderemo - spiega Pozzi - ma di qualità, dunque come cambiare il modo di fare un mestiere una volta che il fattore digitale lo avrà irrimediabilmente trasformato». Perché un robot che impara a svolgere mansioni umane è all’origine di un fenomeno sociale di cui già se ne percepiscono le conseguenze. «Quella che emerge è una polarizzazione del lavoro - analizza l’imprenditrice - da una parte ci sono le professioni di non facile sostituzione, per cui serve un’alta specializzazione, ben pagate ma alla portata di pochi. Dall’altra c’è il vasto mondo della manovalanza a supporto della tecnologia: impieghi che non richiedono molte competenze e scarsamente retribuiti, ma che vengono ricoperti da un numero sempre maggiore di persone dal momento che le fasce di professionalizzazione intermedie si stanno livellando verso il basso».
Il rischio è evidente: una divisione sociale già enorme e destinata ad aumentare. Parte da questa consapevolezza il lavoro che Cristina Pozzi sta facendo con Impactscool, organizzazione no-proft che porta nelle scuole e nelle università la conoscenza della quarta rivoluzione industriale, alimentata da discipline come robotica, genetica, blockchain e intelligenza artificiale. «L’obiettivo è preparare le nuove generazioni al futuro incerto che li aspetta, attraverso convegni a carattere divulgativo ma anche workshop e laboratori pratici».