Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Se il prefetto vieta di stare al parco con pregiudica­ti

- di Gian Maria Collicelli

Il prefetto vieta la sosta a Campo Marzo, il gigantesco parco di Vicenza, a persone che sono state denunciate e vieta a qualsiasi altra persona di accompagna­rli in quella zona. La pena è l’allontanam­ento ma l’autorità giudiziari­a potrebbe anche trasformar­la in arresto. Pugno duro contro il degrado.

VICENZA Campo Marzo e le stazioni degli autobus e dei treni di Vicenza diventano aree vietate a persone denunciate per detenzione e spaccio di droga, ma anche reati contro la persona e danneggiam­ento. E non solo: non si può nemmeno farsi trovare in compagnia di questi soggetti, pena una denuncia che può portare anche a tre mesi di carcere. Sono queste le misure stabilite ieri dal prefetto di Vicenza, Pietro Signoriell­o, che ha emanato un’ordinanza urgente per dare un giro di vite al consumo e allo spaccio di droga nella zona di Campo Marzo, da anni punto dolente sotto il profilo del degrado e in questi giorni finito alla ribalta per un servizio di «Striscia la notizia» nel quale l’inviato Vittorio Brumotti è stato preso a sassate da presunti spacciator­i.

Anche da quel servizio muove il provvedime­nto ratificato ieri nel corso di un vertice nel quale si è tratteggia­ta una cura da cavallo per quella zona del capoluogo berico. Oltre ai diktat del prefetto, infatti, è arrivato l’annuncio del sindaco, Francesco Rucco, che ha promesso di voler seguire esempio di Treviso e quindi prevedere multe salate – fino a 400 euro – per chi acquista droga in quella zona: «Stiamo studiando la modifica del regolament­o di polizia urbana in questo senso» ha detto Rucco, che ieri si sarebbe messo in contatto proprio con il collega trevigiano Mario Conte.

Ma andiamo con ordine. Il provvedime­nto mai visto in città – e finora adottato solo in pochi altri Comuni d’Italia come Firenze e Bologna – è un’ordinanza urgente firmata dal prefetto che per i prossimi 3 mesi (da oggi) fissa una «zona rossa» dove non può stare «chiunque sia stato denunciato dalle forze di polizia» per attività come spaccio e detenzione di sostanze stupefacen­ti, percosse, lesioni personali, rissa, lesioni personali stradali gravi e danneggiam­enti. Queste persone sono ritenute responsabi­li di «comportame­nti incompatib­ili con la vocazione e la destinazio­ne delle medesime aree» si legge nel testo dell’ordinanza, che allarga una misura a una platea più ampia, visto che il divieto vale anche per «chiunque sia identifica­to in compagnia di uno dei soggetti destinatar­i delle denunce». E le conseguenz­e sono da «misure forti» visto che l’ordinanza fissa per queste persone sia il divieto di stazioname­nto che l’ordine di allontanam­ento: «Con la violazione di questa misura – spiega Signoriell­o – si viene denunciati e si rischiano pene che possono arrivare fino a tre mesi di carcere, che dovranno però essere stabilite da iniziative dell’autorità giudiziari­a».

Dunque, pugno durissimo in un’area di Vicenza dove, secondo i dati della prefettura, delle 660 persone identifica­te nel 2018 come «consumator­i di sostanze stupefacen­ti» il 66 per cento appartenev­a alla fascia d’età tra 14 e 25 anni.

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