Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Le opposizioni critiche sulle multe «Le sanzioni non scoraggiano chi si droga, serve prevenzione»
TREVISO «Città dei divieti? No, città di chi rispetta le regole. Chi non compra droga non sarà sanzionato». La sintesi è del sindaco di Treviso Mario Conte che risponde così alle accuse di chi, all’opposizione, considera la linea dura di Ca’ Sugana nei confronti degli acquirenti di droga una forma di propaganda leghista sulla sicurezza.
La questione è nota: verrà inserito nel regolamento di polizia urbana un nuovo articolo che prevede una sanzione di 400 euro per chi contratta e acquista stupefacenti sul suolo pubblico. Dal giorno in cui entrerà in vigore il consumatore non sarà semplicemente segnalato alla prefettura come accade ora, ma dovrà pagare. Treviso sceglie di dare battaglia così a un fenomeno diffuso e preoccupante, ma non è sola. Ci sono già tre capoluoghi che guardano con interesse alla linea Conte: il Comune di Vicenza ha contattato direttamente il sindaco per avere il testo dell’articolo, mentre Padova e Pordenone hanno chiesto informazioni tramite il comando di polizia locale che sarà il braccio operativo. Due amministrazioni di centrodestra e una di centrosinistra potrebbero emulare il capoluogo e i due Comuni che in precedenza avevano introdotto la stessa misura, Jesolo e Venezia. Quattrocento euro è anche la maxi cifra delle sanzioni per le violazioni al decoro applicate dalla settimana precedente. Ora tocca ai consumatori di droga: «Interpretiamo questo provvedimento come un deterrente, gli introiti saranno infatti destinati all’educazione civica nelle scuole e alle attività di prevenzione della polizia locale – sottolinea Conte -. Le persone per bene non saranno multate. Se non imbratti i monumenti niente multa. Se non lasci rifiuti sotto la Loggia dei Cavalieri niente multa. Se non compri droga niente multa. I trevigiani possono stare ore sotto le videocamere di sicurezza senza il rischio di essere sanzionati se rispetteranno le regole e il decoro. Treviso non è una città dei divieti, ma una città delle brave persone che rispettano le regole». Ma dal centrosinistra non condividono. «A Treviso esiste un problema droga, ma quando parlo di allarme mi riferisco a stupefacenti diversi da quelli a cui si riferisce la giunta - commenta Stefano Pelloni, capogruppo del Pd -. Penso alla diffusione dell’eroina soprattutto tra i giovani, una droga che costa poco ma crea dipendenza e danni enormi. Mi piacerebbe che il sindaco provasse a dare soluzioni vere a questi problemi, affrontando il tema senza spot come invece sembra ormai interessato a fare. Un tossicodipendente non si scoraggia per una multa da 400 euro. Nel resto d’Europa le politiche repressive non sono state un deterrente al consumo, la prevenzione sì. Il Comune dialoghi con l’Usl 2 per attivare percorsi utili con i servizi sociosanitari».