Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Imprenditore schiacciato dai massi
Sedico: muore sotto una frana il padovano Tiziano Faccia, fratello di due Serenissimi del «tanko»
SEDICO È sceso dal trattore per capire dove andare quando alcuni massi, caduti dall’alto, l’hanno colpito non lasciandogli scampo. È morto così Tiziano Faccia, 62enne originario di Contarina a Porto Viro in provincia di Rovigo e residente a Conselve (Padova) che ieri sera, verso le 19, si trovava all’azienda agricola di Patrick Calonego in località La Muda a Sedico.
Il padovano aveva appena percorso il sentiero che corre parallelo alla strada regionale 203 «Agordina» al di là del torrente Cordevole. Mancavano ormai pochi metri alla destinazione quando Faccia ha deciso di fermare il mezzo e scendere per capire dove proseguire visto che il sentiero era al buio. Mentre era intento in questa operazione la parete di roccia sovrastante si è sbriciolata lasciando cadere dei massi che hanno colpito lui e il trattore.
I dipendenti dell’azienda agricola hanno chiamato immediatamente i soccorsi, ma era troppo tardi. Quando il Suem 118 è arrivato l’uomo era già morto. Sul posto i vigili del fuoco di Belluno e Agordo che hanno continuato l’intervento fin quasi a mezzanotte illuminando la parete di roccia con la fotoelettrica. Sul caso indagano i carabinieri.
Tiziano Faccia era un imprenditore della Bassa Padovana e un inventore. Il suo nome è legato a quello dei suoi fratelli, Luigi e Fausto, i due «Serenissimi» accusati di aver collaborato nell’organizzazione dell’assalto al campanile di San Marco nel 1997 con il cosiddetto «Tanko».
Ma il vero nemico nella vita di Tiziano fu il plagio. Partito nel 1980 sotto una misera tettoia lasciata dallo zio insieme a due milioni di vecchie lire, cominciò a produrre carri miscelatori che distribuiscono il mangime ai bovini e brevettò svariate migliorie alle macchine tradizionali. Dopo sette anni poteva contare su 120 dipendenti e una produzione di 150 macchine all’anno con il suo marchio «Agm». Vendeva in Italia, ma anche all’estero, in Giappone e in America Latina. Fu lui a ideare il primo modello di carro verticale trainato di forma cilindrica, dotato di una coclea verticale conica larga nella parte inferiore e stretta nella parte superiore. Gli operatori del settore derisero subito forma e caratteristiche perché troppo diverse da quelle dei carri a cui erano abituati, ma furono i primi, poi, a imitarlo e copiargli i brevetti. Alla «Fieragricola» di Verona del 1997 si presentarono 35 espositori con gli stessi suoi prodotti.
I guai però non erano ancora finiti. Nello stesso periodo alcuni soci aprirono un’azienda concorrente e vi fu lo scandalo dei due fratelli «Serenissimi» nel commando del «Tanko» all’assalto di San Marco.
Anche se lui non c’entrava nulla il suo cognome fu infangato, le banche non gli finanziarono più nulla e l’impresa fallì. Ne mise in piedi una nuova, alcuni anni dopo, ripartendo da zero. E dal 1980 al 2005 Faccia riuscì a farsi pubblicare sei brevetti.
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