Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Addio a Baccini, inventò il fotovoltaico
Lutto a Treviso, l’imprenditore aveva 77 anni. Assindustria: «Fu un uomo geniale»
TREVISO «Un innovatore». «Un uomo geniale». Gisulfo Baccini, in effetti, pose una pietra miliare per l’industria moderna: inventò il modo di realizzare pannelli fotovoltaici e sfruttare, così, l’energia solare. Baccini è scomparso venerdì, all’età di 77 anni, e lascia un vuoto profondo nella sua famiglia e nell’imprenditoria trevigiana. «Una vita professionale e umana esemplare», lo ricorda il presidente di Assindustria, Maria Cristina Piovesana.
TREVISO Di monopattini elettrici se ne vedono ancora pochi in giro per Treviso e provincia, ma c’è già chi si interroga sul loro utilizzo e sulla regolamentazione di questi nuovi mezzi per la micro-mobilità alternativa. Mentre il Comune di Mogliano aderisce alla sperimentazione per normare la circolazione dei piccoli mezzi ecologici, attualmente non previsti su strade e zone pedonali, il capoluogo prende tempo e affronterà il tema partendo dalle necessità logistiche della città.
Davide Bortolato è sindaco a Mogliano da giugno e questo è quindi uno dei primi provvedimenti della sua amministrazione. «Siamo uno dei primi Comuni del Veneto ad aderire alla sperimentazione avviata dal decreto 229/2019 del ministero delle Infrastrutture – afferma -. Tutti coloro che vorranno usare in città monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel, ad oggi vietati sulla viabilità pubblica, lo potranno fare appena verrà approvata la delibera di avvio della sperimentazione previa installazione della segnaletica speciale prevista. Monopattini elettrici e gli altri sistemi di micromobilità, potranno circolare nelle piste ciclabili, nelle zone della città con limite di 30 km orari e nelle aree pedonali. La velocità consentita sarà di 20 km orari sulle piste ciclabili e nelle zone 30, mentre sarà limitata a soli 6 km orari nelle zone pedonali». Regole di buon comportamento per anticipare quello che, altrove, è stato un boom (o un’invasione). «Le piste ciclabili sono speso scollegate tra loro - sottolinea Bortolato ma stiamo lavorando per collegarle e per dare ai cittadini più sicurezza, favorendo la mobilità lenta e sostenibile».
A Treviso, l’ipotesi è da alcuni mesi sul tavolo del vicesindaco e assessore alla mobilità Andrea De Checchi: «La stiamo prendendo in considerazione soprattutto in relazione all’ambito delle consegne in centro - spiega -. Dovremo valutarla con attenzione, siamo ancora in una fase di studio. Un domani immaginiamo la creazione di poli logistici a ridosso delle mura per far sì che le merci arrivino in questi nodi di scambio e possano circolare con mezzi ecologici ed elettrici, su ruota e non solo. Se questo progetto prenderà forma, assieme alla polizia locale dovremo riflettere sul contesto urbano e tipicità della città, ad esempio il porfido che in alcuni tratti potrebbe essere ostico per i mezzi più piccoli». Non si esclude niente, a Treviso, anche perché monopattini elettrici e simili cominciano a fare capolino: non sarà sfuggito che alcuni cittadini, e perfino alcuni riders per le consegne a domicilio, già ne fanno uso. Però non sfugge nemmeno che i centri urbani che li hanno testati hanno dovuto fare i conti con serie criticità, partendo dalla sosta selvaggia. Ad esempio Verona, dove il Comune ha fatto ricorso a un decalogo per i noleggiatori tentando di ridurre i disagi.