Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tirocinio in ospedale neolaureati senza tutor «Pochi medici e oberati»
Appello agli imprenditori: «Servono altri fondi per produrre i farmaci»
PADOVA E’ sceso in campo anche l’esercito americano per sconfiggere uno dei quattro «big killer» d’Europa, insieme ai tumori al seno, al colonretto e al polmone. Parliamo del cancro alla prostata, il più diffuso negli uomini: nel 2018 in Veneto sono stati diagnosticati 3.050 casi, con una sopravvivenza a cinque anni che tocca il 93%. E infatti nella regione vivono oltre 42mila uomini dopo la diagnosi. Tra i progetti più pubblicati sulle riviste di settore spicca lo studio condotto dal Vimm, l’Istituto veneto di Medicina molecolare creato a Padova dal professor Francesco Pagano, presidente dell’omonima Fondazione, urologo di fama e coordinatore del protocollo finanziato dal Dipartimento alla Difesa Usa con 500mila euro per cinque anni di ricerca sulla riposta immunitaria al carcinoma prostatico.
E i risultati ci sono, verificati direttamente dal generale dell’esercito americano, volato a Padova. «Abbiamo scoperto i due enzimi che impediscono la risposta del nostro sistema immunitario a questa neoplasia — ha spiegato ieri Pagano agli assessori alla Sanità, Manuela Lanzarin, e allo Sviluppo Produttivo, Roberto Marcato, in visita al Vimm —. E siamo riusciti a individuare due molecole in grado di inibirne l’azione. Ora però, per passare alla sperimentazione clinica avremmo bisogno di altri 2 milioni di euro di fondi». «Non siamo riusciti a commercializzare le due molecole, a trasformarle in farmaci insomma — conferma il professor Vincenzo Bronte, coinvolto nel progetto insieme alla dottoressa Antonella Viola —. Purtroppo c’è uno scarso interesse dell’imprenditoria italiana a investire nella scienza. Manca un anello di connessione».
E va proprio nella direzione di agevolare tale collegamento, l’invito rivolto dall’istituto ai due assessori, tramite l’ex parlamentare Giustina Destro, che ha preso a cuore la causa. «Siamo partiti nel 2000 con 40 scienziati — ha ricordato Pagano — oggi ne abbiamo 150 e 18 gruppi di ricerca, che entrano non per raccomandazione ma per merito, selezionati dal comitato scientifico. Devono presentare studi già finanziati». «La mission dell’istituto, che conta anche su tre laboratori Telethon e fondi Airc, è la cura delle malattie dell’invecchiamento — ha aggiunto il direttore scientifico Luca Scorrano —. In corso ricerche su linfomi e leucemie coordinate dal professor Gianpietro Semenzato, che hanno individuato meccanismi cellulari alla base di nuovi farmaci; e poi gruppi al lavoro su tumore al pancreas, alla prostata e al fegato e sulla morte improvvisa. Siamo una Fondazione di diritto privato, che attira il rientro dei cervelli dall’estero ma si deve autofinanziare. L’aiuto della Regione sarebbe prezioso». «Crediamo nella ricerca — hanno dichiarato gli assessori Lanzarin e Marcato — bisogna fare una riflessione complessiva sui finanziamenti dedicati. Il Vimm è un valore aggiunto per il Veneto, vedremo come promuoverne l’attività».
Pagano Scoperte due molecole che aiutano la risposta immunitaria