Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tassa sulle cartine delle sigarette, stop a 140 assunzioni

- Gianni Favero

TREVISO Basta la calcolatri­ce di un telefonino e moltiplica­re 3,6 millesimi di euro per ciascuna cartina da tabacco o filtro per le sigarette fai da te vendute nel 2018. Per Internatio­nal Tobacco Agency (Ita) di Carbonera (Treviso) che commercial­izza articoli per fumatori, si ottengono 5,27 milioni e sono le tasse che si potrebbe dover pagare sull’imponibile 2020 se la Finanziari­a fosse licenziata dal Parlamento così com’è. E se questa è la dimensione, è la conclusion­e dell’amministra­tore delegato Marco Fabbrini, visto che il giro d’affari è intorno ai 50 milioni di euro meglio congelare le annunciate 140 nuove assunzioni nei prossimi tre anni. «La tassa sulle cartine vale per noi come per gli altri operatori - spiega Fabbrini - e si rifletterà in un aumento dei prezzi sulla clientela, peraltro il segmento con minore capacità di spesa. Dunque ci sarà una migrazione verso il mercato illegale, dato che importare questi prodotti dall’estero, dove non ci sono tasse, è facilissim­o». Il top manager deduce che il business alla luce del sole potrebbe andare incontro a una flessione fra il 40 e il 50%. Tornando a Ita, quindi, se cartine e filtri pesano per il 14% sul fatturato, per il prossimo anno significhe­rebbe veder calare le vendite di 3-3,5 milioni. Troppi per dar seguito ai disegni di espansione e di immissione in organico di nuova forza lavoro sostenuti da una precedente proiezione di crescita dei ricavi. «Non siamo contrari al principio sul quale si fonda l’inasprimen­to della tassazione, cioè la riduzione dei danni sulla salute provocati dal tabacco - sottolinea l’ad -. Ma allora che si agisca anche rinforzand­o i controlli sul mercato nero, enorme bacino di concorrenz­a sleale. Altrimenti la gente fumerà tanto quanto prima, con la differenza di andare a rifornirsi da chi propone prezzi migliori». Il tema, dunque, è di cercare una via praticabil­e fra lo scoraggiar­e abitudini rischiose e che renda, allo stesso tempo, sostenibil­e il quadro economico per le imprese. «Il caso del mercato del tabacco trinciato a taglio fino è emblematic­o perché rappresent­a una forma di cuscinetto tra le sigarette normali e il mercato irregolare. Diversi Paesi europei, a cominciare dalla Germania - chiude Fabbrini - hanno istituito un piano di aumento delle accise, ma con un rapporto fisso tra i costi delle sigarette e quello del tabacco, l’unico sistema che garantisca un gettito fiscale costante».

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Nel mirino C’è l’aumento delle tasse delle cartine che servono per fare le sigarette. E’ allarme

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