Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

MERCATO BIANCO AL BIVIO

- Di Franco Brevini

Dopo tre anni di declino, il settore neve sembra confermare un trend positivo, anche se il numero degli appassiona­ti di questo sport ormai maturo resta stagnante. Sulle Alpi si trova oggi più di un terzo delle oltre duemila stazioni sciistiche e l’80% dei comprensor­i più vasti, ma i luoghi dove i 130 milioni di sciatori attivi nel mondo continuano a crescere sono l’Europa orientale e l’Asia. Fra l’altro, sempre seguendo l’autorevole Report annuale di Laurent Vanat, le Alpi esprimono solo il 15% degli sciatori esistenti, anche se costituisc­ono il principale e il più ambito terreno mondiale di pratica. Insomma il mercato bianco è in preda ad alcune importanti trasformaz­ioni e perderle di vista significhe­rebbe per le località mancare importanti appuntamen­ti economici. Ormai da anni abbiamo fatto l’abitudine ai turisti dell’Est Europa, che hanno dato un po’ di ossigeno alle nostre stazioni. Ma molti ignorano che, a fronte dei quattro milioni di sciatori italiani, in Cina ce ne sono più di dieci milioni, che assicurano al Paese il terzo posto al mondo. Non stupisce allora scoprire che la Cina, dove si disputeran­no le Olimpiadi invernali del 2022, vanti il numero più alto di strutture per la pratica indoor dello sci – ben 26 – compreso il centro di Harbin, che, con la sua area coperta di 80 mila metri quadrati, è la più grande del mondo. Viene allora da chiedersi: cosa stanno facendo le nostre stazioni per accogliere questa massa di sciatori destinata a riversarsi sulle Alpi?

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