Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Influenza, 300 morti e 500 ricoverati L’appello agli anziani: «Vaccinatevi»
Benazzi: «Ma con l’ospedale di comunità saremo in grado di rispondere all’emergenza»
TREVISO Trecento decessi all’anno dovuti alle complicazioni dell’influenza e cinquecento ricoveri di persone over 65 nelle strutture ospedaliere pubbliche: un numero decisamente elevato che emerge da uno studio condotto dal servizio epidemiologico dell’Usl 2. L’analisi viene resa nota a pochi giorni dall’inizio della campagna di vaccinazione, che comincerà lunedì in tutti i distretti della Marca. L’obiettivo dell’azienda sanitaria, spiega il direttore generale Francesco Benazzi, è di riuscire a raggiungere almeno il 60% della popolazione anziana, passando dai 105 mila utenti che mediamente ogni anno ricorrono alla prevenzione a 115 mila. «Invitiamo tutti a vaccinarsi al fine di evitare problemi correlati a questa patologia – commenta il dg -. Oggi la copertura è del 54%, vorremo migliorare questo dato».
Negli ultimi due anni, a causa di un virus particolarmente violento, i ricoveri erano stati circa seicento e il Ca’ Foncello aveva dovuto correre ai ripari recuperando posti letto in più nei reparti. «La situazione è monitorata e ogni valutazione sarà fatta nel corso della stagione, in base agli sviluppi – spiega Benazzi -. A fine gennaio dovrebbero essere completati i lavori per la realizzazione dell’ospedale di comunità, negli spazi dell’ex oncologia che si è spostata nel corpo centrale. Avrà trenta posti letto e questo ci consentirà di rispondere al picco dell’emergenza, previsto tra gennaio e febbraio».
Ogni altro intervento, frutto dell’urgenza, sarà preso in considerazione quando si capirà se la forma influenzale dell’inverno sarà più o meno impegnativa dal punto di vista sanitario.
L’Usl 2 ha acquistato 140 mila dosi di vaccino: la campagna dura dall’11 novembre al 31 dicembre. Lo studio del servizio della Madonnina si è concentrato sulla fascia di popolazione più anziana. «La vaccinazione negli anziani è un ottimo beneficio – sottolinea Mauro Ramigni, direttore del servizio –, è efficace nel ridurre sia la mortalità che i ricoveri legati alle complicanze dell’influenza. Durante la stagione influenzale, il tasso di mortalità tra i vaccinati si è ridotto del 37% rispetto a quello dei non vaccinati, con un’efficacia simile in tutte le fasce di età (65-74, 75–84, over 85 anni). Il tasso di ricovero si è invece ridotto del 14%, con un effetto maggiore nelle persone con più di 75 anni». A fine novembre, l’Usl 2 sarà protagonista di un convegno scientifico a Stoccolma: la Conferenza europea sull’epidemiologia delle malattie infettive affronterà il caso del focolaio epidemico di tubercolosi che a marzo aveva interessato un istituto di Motta di Livenza. Ad illustrarlo sarà uno specializzando trevigiano (ricercatore all’università di Sassari), Davide Gentili: l’evento aveva accertato 13 casi di tbc, due insegnanti e 11 bambini della scuola elementare e 50 positività al test Mantoux trattate con chemioprofilassi; mille test erano stati eseguiti nel giro di due mesi, con notevole impegno economico e di personale.