Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scatta l’allarme in montagna rischio valanghe e blackout
Ieri giornata di tregua, ma atteso peggioramento specie in quota
VENEZIA Oltre al mare ora fa paura anche la montagna, colpita da forti precipitazioni, danni a case, alberi abbattuti e un ferito. Ieri l’ospedale di Belluno è stato vittima di un blackout e oggi torna la neve, con relativo pericolo valanghe. Allerta anche per i fiumi, visto che stamattina sono previste forti piogge e accumuli d’acqua fino a 180 millimetri. «Centinaia di uomini della Protezione civile e volontari sono al lavoro in tutto il Veneto», dice l’assessore Gianpaolo Bottacin.
BELLUNO Nessun danno ulteriore da maltempo, ma l’attenzione rimane alta. Quella di ieri è stata una giornata di attesa. Le previsioni meteo indicavano un peggioramento nel pomeriggio, ma ha cominciato a piovere solo in serata.
Nel frattempo i Comuni hanno fatto una stima dei danni e sistemato le strade bloccate. Le raffiche di vento che si erano abbattute tra le 18 e le 19 di venerdì scorso a Feltre hanno causato lo scoperchiamento di un fabbricato in via Panoramica con pezzi caduti sopra le auto. La strada, riaperta già in quella serata, è stata messa in sicurezza ieri con la rimozione dei detriti. Sempre a Feltre, stessa situazione nella frazione di Sanzan e in via Semeda. Le squadre del servizio nettezza urbana sono rimaste fuori tutto il giorno per la pulizia dei materiali portati in giro dal vento.
Il livello dei torrenti si è abbassato facendo rientrare l’allarme. Riguardo la rete elettrica Enel ha portato gruppi elettrogeni in vicinanza dei siti importanti ed eseguito interventi in elicottero sulla dorsale. Terna non ha invece registrato criticità nel Bellunese. Nessuna segnalazione per quanto riguarda la telefonia. Wind ha triplicato la reperibilità delle squadre di pronto intervento.
«Sul fronte viabilità — ha spiegato ieri sera il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi con delega alla Difesa del suolo — riaperto il Passo Duran. Riattivati anche i collegamenti tra Auronzo, Misurina, Carbonin e Cortina. Chiusi, al momento, gli altri Passi. Per quanto riguarda frane e smottamenti, sopralluoghi a Carfon di Canale d’Agordo, dove il fronte è di circa 40 metri. Una ditta è già pronta in loco per eventuali interventi, appena cessati i fenomeni meteo, si potrà intervenire.
Altri problemi segnalati per smottamenti a Zoppè e Santo Stefano di Cadore. Al momento però è tutto sotto controllo».
Secondo le previsioni di Arpav il tempo dovrebbe essere peggiorato questa notte con precipitazioni intense dalle 3 del mattino alle 15 del pomeriggio di oggi. A preoccupar anche il vento in quota, con possibili raffiche a 80-100 chilometri orari, più attenuato nelle valli. Lo scirocco farà salire lo zero termico fino a 2.600 metri, per cui nevicate abbondanti solo sopra i 2.000-2.200 metri. Il rischio-valanghe rimane marcato sulle Prealpi e forte sulle Dolomiti. Sono decine gli uomini della Protezione Civile regionale e centinaia i volontari al lavoro per far fronte ai disagi provocati dal maltempo. Inoltre la Regione ha inviato rinforzi di Protezione civile nei Comuni dell’Alto Agordino per supportare le amministrazioni locali e il volontariato nel monitoraggio delle valanghe.
Domani, esaurite le eventuali deboli precipitazioni notturne, si avrà una pausa fino al pomeriggio, poi un nuovo peggioramento con precipitazioni quasi ovunque.
Le scuole dovrebbero riaprire in tutta la provincia, ma è opportuno consultare il sito del proprio Comune.
Intanto il presidente di Federalberghi Dolomiti Belluno Walter De Cassan e il leader degli industriali bellunesi, Lorraine Berton, hanno espresso la loro vicinanza ai loro colleghi veneziani e del Polesine colpiti dal maltempo.
Viabilità monitorata Riaperto solo Passo Duran, di nuovo accessibile Misurina, frana a Carfon di Canale