Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sgravi per chi apre negozi a Treviso
E per i centri commerciali gli oneri salgono del 30%. Conte: «Stop ai buchi neri»
TREVISO Sgravi fiscali sugli oneri di urbanizzazione per chi sceglie di vivere in città o di aprire nuove attività commerciali di vicinato, e costi aggiuntivi per i nuovi centri commerciali: è la linea politica di Ca’ Sugana, messa nero su bianco in una delibera di giunta che toglie ai primi il 30% dei costi e, di conseguenza, ai secondi li aggiunge per mantenere in equilibrio un capitolo di bilancio cospicuo per le casse pubbliche. Conte: «Stop ai buchi neri».
TREVISO Sgravi fiscali sugli oneri di urbanizzazione per chi sceglie di ristrutturare per vivere in città o per aprire nuove attività commerciali di vicinato, e costi aggiuntivi per i nuovi centri commerciali: è la linea politica di Ca’ Sugana, messa nero su bianco in una delibera di giunta che toglie ai primi il 30% dei costi e, di conseguenza, ai secondi li aggiunge per mantenere in equilibrio un capitolo di bilancio cospicuo per le casse pubbliche. Le parole d’ordine sono rigenerazione, residenza, rilancio. «Quante volte sentiamo dire – spiega il sindaco Mario Conte – che Treviso ha oneri troppo alti, che c’è un problema di buchi neri, basta cemento, basta centri commerciali. Ecco la nostra risposta. Questo intervento significa rilancio per una città che già sta bene ma che può crescere ancora, attirare investitori altrimenti dissuasi dai costi, lasciando soldi veri nelle tasche dei cittadini». Treviso (e solo chi è arruolato nel settore lo sa) ha oneri di urbanizzazione tra i più alti del Veneto, se non addirittura a livello nazionale. «Con questa operazione riallineiamo le cifre e le proporzioni per agevolare gli investimenti nella nostra città, dopo anni in cui gli oneri hanno continuato a crescere» sottolinea Conte. Per fare un calcolo approssimativo, illustra il dirigente dell’edilizia e dell’ambiente Roberto Bonaventura, un intervento di restauro da un milione di euro può avere oneri primari, secondari e costi di realizzazione pari circa al 10%; quindi, su 100 mila euro, il risparmio sarebbe di 30 mila.
Il progetto è stato elaborato dall’assessore all’urbanistica Linda Tassinari e il provvedimento partirà a gennaio: «In
Veneto non ha precedenti. Qualcosa di simile si è visto fuori regione, ma non con la differenziazione fra le categorie commerciale e residenziale in ottica rigenerativa e di non consumo del suolo». Le agevolazioni riguardano la riqualificazione dell’esistente: le ristrutturazioni e cambi di destinazione d’uso con finalità residenziale avranno una diminuzione dei costi del 30%; sgravio del 30 % anche per gli interventi di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso per immobili con finalità commerciale, ma solo per superfici fino a 250 mq, ipotizzando attività di vicinato in centro e in periferia. Sopra questa soglia non saranno applicati correttivi sul commerciale ma, per edifici superiori a 2.500 mq gli oneri saranno alzati del 30% sulle cifre attuali (sia per nuovi, sia per restauri). «Non sentiamo la necessità di altri centri commerciali – ribadisce Conte -. Se qualcuno è davvero interessato a realizzarli, pagherà di più». E c’è anche un risvolto ambientale: «I risultati si vedranno col tempo – chiude l’assessore Alessandro Manera – ma la logica della riconversione è un passo enorme, sarà il caposaldo dei progetti per la sostenibilità ambientale in edilizia».