Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Chiara, Matteo e Giulia: sequestrat­i i cellulari un filo rosso lega le tragedie di Noventa e Musile

Ed è lutto anche per Greta, la mamma di Preganziol travolta: indagato l’automobili­sta

- Valentina Iorio Milvana Citter

Non sono ancora chiare le cause dell’incidente che, all’alba di domenica, è costato la vita a Matteo Gava, 20enne di Salgareda, all’amica Chiara Brescaccin, 23 anni, di Eraclea e a Giulia Bincoletto, 25enne di San Donà di Piave. Su disposizio­ne della procura di Venezia i carabinier­i hanno sequestrat­o i cellulari dei tre ragazzi per capire se li stessero utilizzand­o prima del frontale avvenuto in via Martiri delle Foibe a Noventa di Piave.

Secondo una prima ricostruzi­one la Fiat Punto su cui viaggiavan­o Chiara e Matteo avrebbe invaso la corsia opposta, scontrando­si con la Citroën C3 di Giulia. Rimane da stabilire cosa abbia fatto sbandare l’auto, se un colpo di sonno o un malore. Quel che è certo è che sulla strada non c’erano segni di frenata, né di sterzata.

Matteo Gava lavorava al ristorante Roadhouse di Noventa di Piave e sabato, prima di uscire per il turno, aveva chiesto al papà Roberto di andarlo a prendere, annunciand­o che finito il lavoro sarebbe andato a bere qualcosa coi colleghi. Ma quella notte il papà ha atteso invano la chiamata del figlio. Matteo ha deciso di tornare con Chiara, una sua collega, che si era offerta di accompagna­rlo. Lungo la strada il tragico destino che ha spezzato le loro vite e quelle di Giulia, commessa all’Outlet di Noventa di Piave.

Il dolore per la morte di Matteo è palpabile a Salgareda dove tutti lo conoscevan­o. Diplomato perito elettromec­canico, lavorava come addetto alla griglia al ristorante ma sognava un futuro da carabinier­e. Ieri alla famiglia sono arrivate le condoglian­ze anche dell’A.C. Noventa, squadra nella quale aveva militato: «In questo momento di grande dolore e sconforto, dove ogni parola sembra inutile, ci stringiamo alla famiglia Gava. Ricorderem­o Matteo come un ragazzo davvero speciale, che con grande umiltà e semplicità si è dimostrato un vero esempio per tutti».

Aveva un passato di sportiva anche Greta Benedetti, la giovane mamma di 24 anni di Preganziol che domenica mattina ha perso la vita a Santa Maria di Sala. A ricordare la giovane, mamma di un bimbo di sei anni, ieri sono stati i dirigenti del Montebellu­na Nuoto Sincronizz­ato: «Domenica mattina si è spenta a causa di un incidente Greta Benedetti, ex atleta del settore sincro. Ti ricorderem­o sempre con il tuo sorriso e la risata contagiosa. Proteggi il tuo bimbo». All’origine dello schianto ci sarebbe una mancata precedenza da parte di un’auto. Greta, in sella alla sua moto, seguiva il fidanzato e l’autista, che stava svoltando a sinistra da via Noalese in via Veronese, ha fatto passare la prima moto ma non si è accorto della 24enne. La giovane, dopo un’esperienza come operatore socio sanitario, sognava di lavorare sulle ambulanze come i genitori Franco e Silvia. La procura di Venezia ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico del conducente dell’auto.

E si cercano di chiarire anche le cause dell’incidente nel quale domenica sera, in via Santandrà a Ponzano, è rimasto ucciso Osagie Aduduka, 32enne magazzinie­re nigeriano. Per cause in corso di accertamen­to l’uomo ha perso il controllo schiantand­osi contro un muretto e ribaltando­si. Il 32enne lascia la moglie e una bimba di 5 mesi ai quali ieri su Facebook in molti hanno rivolto un pensiero. Tra questi Tommaso dell’Osteria con cucina Alla Pesa: «Dite alla signora che se ha bisogno di aiuto noi ci siamo».

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