Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Minacce e botte per pochi spiccioli: presa baby gang
I tre terrorizzavano i coetanei di Vittorio Veneto. I carabinieri alle vittime: «Denunciate»
VITTORIO VENETO Minacce e botte per rapinarli di pochi spiccioli. Non per il denaro, ma per il gusto di terrorizzare i coetanei. Era questo il modus operandi di una baby gang, composta da tre 16enni vittoriesi, denunciati dai carabinieri di Vittorio Veneto. Devono rispondere di percosse, tentata estorsione, minaccia e tentata rapina.
Un gruppetto capace di seminare il terrore tra i coetanei, tanto che i genitori di alcuni di loro sono andati a parlarne ai carabinieri.
Così nei mesi scorsi è iniziata l’indagine dei militari guidati dal capitano Giuseppe Agresti. Due gli episodi che vengono loro contestanti: il primo risale al mese di agosto quando, durante la movida in centro città, i tre avrebbero ripetutamente avvicinato un ragazzo minorenne e l’avrebbero minacciato: «Dacci i soldi che hai in tasca». L’adolescente con sé aveva appena qualche moneta da 1 o 2 euro, che la banda ha razziato. Ma non è stata l’unica volta che i ragazzi lo hanno usato come proprio «bancomat» personale per gli spiccioli. In altre occasioni il ragazzino ha provato a rifiutarsi venendo così insultato, aggredito fisicamente e derubato degli auricolari per i quali gli è stato estorto del denaro: «Se li rivuoi devi pagare».
Cosa che la vittima ha fatto, sempre con somme irrisorie.
Un secondo episodio risale al 27 settembre, quando la città era invasa di ragazzi durante la manifestazione per il clima. I tre si sarebbero avvicinato a un gruppo di minorenni e, dopo averli insultati e minacciati, avrebbero intimato loro di consegnare il denaro in loro possesso. Alcuni hanno ceduto, consegnando monete da 1 e 2 euro. Per quelli che invece si sono rifiuti, sono arrivati schiaffi e pugni. «Si tratta di una gang che ha terrorizzato molti giovani spiegano i carabinieri -, e ci siamo resi conto che non agivano tanto per uno scopo predatorio ma per affermare la loro autorità e la loro superiorità nei confronti dei coetanei». A sollecitare un intervento era stato anche il sindaco Antonio Miatto, che aveva espresso «preoccupazione per alcuni focolai da attenzionare in città». Ora i carabinieri di rivolgono alle altre possibili vittime che fino ad oggi abbiano avuto timore: «Venite in caserma a denunciare».